Come si fa a non andare alla Urcis?
non posso non andarci, buttarmi nella mischia, provarci, bermi la birra al ristoro e star bene di testa per due o tre giorni!
Ed aspetto il post sulla pagina Facebook che dice che aprono le iscrizioni, mando il tutto il più velocemente possibile, prima iscritta ogni anno, categoria solitari cosi, se vado piano, non rompo le scatole a nessuno.
Gia il venerdì sera dopo il lavoro butto sacca e bici sul camper e mi avvio verso Orzinuovi e la frazioncina di Barco dove, da sette anni, parte questa bellissima gara che sembra una festa spettacolare di fine stagione per il mondo della Mtb.
Arrivo, parcheggio più o meno nello stesso posto di sempre, oscuro i vetri e mi avvio verso la zona check in dove ritiro numero e pacco gara; amici da salutare, battute da scambiare e poi mi rintano nella casetta su ruote in solitudine, leggo un poco, guardo la tivu, ceno pensando a domani, chiedendomi come altre mille volte "ma ce la farò"?
Il tempo scorre lento, sento altri arrivare e parcheggiare nella serata inoltrata accanto a me, ma io ormai sono in modalità off.
Mi sveglia il ticchettio della pioggia durante la notte, nulla di che ma mi abbatto, gia non vado, se poi trovo fango non vado del tutto... speriamo smetta va! e cosi sarà infatti. Le gocce si diradano man mano ed al mattino nuvole si ma pioggia zero.
Iniziano ad arrivare tutti presto, alcuni addirittura in autobus privato; macchine stracariche di bici, borse e ragazzi, furgoncini trasformati in piccole officine meccaniche, un sacco di facce sorridenti e la voglia, palpabile nell'aria che si respira, di mettercela tutta in quest'ultima prova dell'Endurance tour.
Sono indomabili questi ragazzi. Non vedo Charlye in giro e lo chiamo al telefono, lui è l'addetto al percorso ed oggi seguira la gara dei bambini nel campo che per tanti anni è stato il punto di partenza di questa gara atipica, con ristori fatti da birra alla spina e spiedo finale.
Ed è ora di mettersi le scarpette ai piedi, preparare la bici e provare a combinare qualche cosa.
I miei nuovi compagni di squadra hanno posizionato il gazebo sul percorso dove anche io potrò mettere le mie borracce o ciò che riterrò opportuno per la gara; loro vanno come treni, io faccio da vagone ristorante va che è meglio. Ed è ora di partire, tutti schierati al centro di Barco per la novità di questa edizione, un lungo giro di lancio che farà comunque parte della gara per poi immettersi nel percorso vero e proprio e pedalare lungo i 12 km che caratterizzano questa gara nel parco dell' Oglio.
E le prime pedalate portano le immancabili lacrime di chi ama la mtb alla follia ma che ha poco o nulla più da dare a questo mondo se non qualche apparizione sporadica qua e la.
Potrei farlo ad occhi chiusi il percorso, fatto sia in un senso che nell'altro nel corso degli anni ancor prima che fosse la mitica Urcis! Solo i due nuovi single ricavati nel bosco mi mettono in difficoltà ma li faccio a piedi scusandomi mille volte quando penso di intralciare qualcuno.
Ma il lungo single storico, quello nel bosco, tracciato anni fa dai ragazzi della Sacheschinghem, battuto e durissimo tra le piante quello.... beh quello lo amo! largo abbastanza per far passare due bici per cui a chi chiama strada ed ha fretta non rompo le scatole. Quanto è bello ragazzi.
E poco alla volta finisce il primo giro con birra obbligatoria, il secondo idem e seconda birra... ed il terzo con relativa bionda... e basta per me.
Stanca, con le vesciche ai talloni perchè non più abituata alle scarpette rigide da ciclismo, con la schiena che fa un male cane mi avvio verso il camper e la rinfrancante doccia calda che lava via polvere e parte della stanchezza.
Poi la compagnia dei miei compagni al gazebo a far il tifo a chi corre ancora con le luci accese nella notte. Miky e Jeky che arrivano per stare in compagnia portando una torta al caffè che divideremo al tavolo dopo gara, le chiacchiere su tutto e tutti come amici veri che dividono passione e tanto altro.... e la serata va a concludersi poco alla volta fino a quando, tutti stanchi, si torna verso le macchine e si parte per tornare a casa. Ma quello che resta di questa giornata è la consapevolezza di essere parte di un gruppo, di qualche cosa di più grande, il piacere di aver riso e condiviso parole ed emozioni, pedalata dopo pedalata, goccia di sudore e manciate di polvere che hanno arrossato e colorato la pelle e che ci hanno resi uguali seppur diversi ma tutti, proprio tutti, col sorriso sulle labbra.
Alla prossima ragazzi!
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