La nuova squadra

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Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


mercoledì 23 maggio 2007

Domenica mattina

Domenica mattina.
Li vedi arrivare in Piazza Garibaldi alla spicciolata, chi dal lungolago, chi da Via Campo, qualcuno sbuca da un vicolo, come tanti cavalieri in sella al loro cavallo….. a due ruote.
E partono alla conquista della loro meta, chilometri di strada macinata con costanza, col sudore che scorre dalla fronte ma col sorriso di chi ha fatto di una passione una ragione di vita.
Sono i “ragazzi” del Gruppo Ciclistico Iseo.
Un centinaio quest’anno gli iscritti; la maggior parte del gruppo è composta da stradisti, quelli che vanno veloci su quelle ruote tanto sottili che a volte ti chiedi come fanno a non cadere.
Poi, poco più tardi compaiono i ragazzi delle “ruote grasse”, quelli che tornano sporchi di fango, quelli che la strada asfaltata mal sopportano e, appena vedono un sentiero, vi si buttano a cuor leggero, arrampicandosi come stambecchi, i bikers.
Non puoi non riconoscerli, con le tute rosse e nere, con la scritta Iseo sul petto, con la voglia di correre nelle gambe e la voglia ancora più grande di stare assieme, di condividere qualcosa.
Attivi nel partecipare a raduni e granfondo, da due anni anche organizzatori di gare di mountain bike che, poco a poco, stanno perdendo il carattere locale per diventare provinciali: la Rampigolem, alla sua seconda edizione quest’anno, e la VIgnalonga, prima edizione fortemente voluta ed organizzata da Alberto Gli soni.
Anch’io faccio parte del gruppo dei bikers, sono tra quelli che arrivano dietro a tutti ma arrivo, sempre; e la scritta G.C.I. sul petto, accanto al logo della Società Operaia di Iseo, la porto con piacere.
Kathy Pitton

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