Maglia nera
Stavolta è mia e l’ho ritirata con un sorriso. Finora son sempre riuscita a mettere qualcuno tra me e l’ultima posizione ma stavolta non è stato cosi. Ma non fa nulla, sono comunque arrivata a dispetto della mia bestia nera…… Il Monte Alto.
In quei 45 km, tanto è lunga la Vignalonga, mi hanno fatto compagnia il beep beep del cardiofrequenzimetro (spesso oltre soglia), il mio respiro ( molto corto a volte) e lo scoppiettio della moto da cross che mi ha accompagnato negli ultimo 10 chilometri fino al traguardo.
Quando si inizia a 40 anni ad andare in bike si mette un po’ tutto in discussione, principalmente se stessi; ti trovi ad affrontare percorsi accidentati, salite che non ti lasciano respirare e discese che il fiato te lo tolgono perché fanno paura.
Ma è li che inizia il bello, quel tener duro fino in fondo per arrivare a tutti i costi perché è una scommessa con te stesso.
I miei compagni di squadra sembrano dei treni in corsa, vanno , vincono…. Quando arrivo io buona parte di loro ha già fatto la doccia….. ma va bene cosi.
Quella piccolissima soddisfazione di sorpassarne alcuni mi fa sorridere perché so che, poco dopo, mi devo fermare per riprendere fiato e loro, passandomi accanto, dicono “dai non fermarti…”.
Oppure salendo per la strada della torre ad Adro e trovare il Signor Gotti che mi urla “ dai, ndom, pedala che te ghe la fet…”. Allora cerchi di pestare sui pedali pensando che poco dopo c’è un pezzo di discesa e posso riprendere fiato.
Ma la cosa piu bella è arrivare al traguardo e non fa niente se non c’è piu nessuno in giro e quelli dell’organizzazione stanno sbaraccando tutto, c’è un dolcissimo musetto da gattina dagli occhi azzurri che mi aspetta e mi grida “Dai ma….”
Per me è il premio più bello, il resto non conta nulla.
Kathy Pitton
CENA SOCIALE 28/10/2016
8 anni fa
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