La nuova squadra

La nuova squadra

Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


domenica 22 giugno 2008

Sunset Bike 2008


Lo so lo so che avevo detto “ non ci torno più lassù…” ma come si fa!!!
E quei ragazzi dell’organizzazione lo sanno si come si lusinga una old lady, mettendola nella brochure informativa della gara con tanto di foto al traguardo dello scorso anno e pubblicando il mio resoconto di gara….
E poi questo paesino della Val Sabbia non so, ha una magia tale che mi è entrato nel sangue tant’è che Ono Degno di Pertica Bassa mi piace proprio e con la tribu al seguito ecco che ci torno per la seconda edizione della Sunset Bike.
Il risultato sportivo,…… beh lasciamo perdere, credo di essere l’unica ciclista che riesce a capottarsi in salita per ben due volte però sono tornata a casa con il sorriso sulle labbra e con me anche il compagno di bike e merende Dado, mia figlia, Dante e tutti glia latri.
Anche lui è rimasto affascinato da questo angolo di tranquillità assoluta, da quei declivi che sembrano usciti da un quadro del passato, da quell’infinito spazio dove far vagare lo sguardo verso valle e scoprire sfumature di verde che non si vedono spesso in pianura.
Salendo lassu ieri pomeriggio, ben sapendo che la gara sarebbe stata quasi impossibile per noi da finire, abbiamo guardato attorno ed assaporato il paesaggio per mantenerlo in memoria una volta tornati alla nostra vita frenetica di ogni giorno, al mondo in cui abbiamo deciso e scelto di vivere a scapito della tranquilla serenità di angoli come questi.
E’ stato bello rivedere i ragazzi dalle magliette rosse dell’organizzazione che si davano da fare da matti facendo si che tutto funzionasse alla perfezione e ci sono riusciti eccome.
Prova unica del Provinciale di Mtb, un parterre con nomi illustri, 250 iscritti ed altrettanti partenti, un sacco di ragazzi categoria esordienti, molti escursionisti che come me ci provano e ci mettono il cuore e l’anima sui pedali.
Il numero 17 da attaccare alla bike, uno stupendo pacco gara da portare a casa, e una pedalata al tramonto che mi fa venire il fiatone subito su per la salita che è la partenza e poi via nella parte vecchia del paesino, su su fino al primo capitombolo…e non so neanche come ho fatto.
Va beh, organizziamoci che si riparte; Dado mi guarda in viso e continua a dirmi “ sei strana oggi…” come se leggesse sul mio viso l’epilogo della giornata, e non faccio in tempo a finire la prima discesa ed iniziare nuovamente a salire che patapam sono nuovamente a terra!
Ma dico, ci si cappotta in discesa, il come faccio a farlo in salita non lo so proprio ed a stò punto decido di rinunciare.
A malincuore torno al traguardo e comunico ai giudici la mia decisione.
Quelle poche volte in cui mi sono ritirata ho sempre sentito un buco allo stomaco, un magone dell’accidenti… ogni rinuncia è una sconfitta in fondo.
Passano man mano i ragazzi, passa Francesco dell Iseo Racing Team, la nuova “squadra corse” del paese, Cesare poco dopo ed entrambi mi chiedono che succede, rispondo con un alzata di spalle… fa niente dai, andrà meglio la prossima volta.
Poi arriva Zambo ed anche lui mi fa lo stesso sguardo…. E’ una muta domanda, ma so che conosce già la risposta: difficilmente rinuncio, oggi, evidentemente, non è giornata.
Capita e si deve accettare anche questo in uno sport dove la fatica è una parte dominante, dove una caduta può compromettere tutto il lavoro che hai fatto per prepararti.
Do la colpa al caldo improvviso e fastidioso, al cambio che non ha funzionato ma, in fondo, so che Valchiria funziona benissimo ed il caldo era si intenso ma non cosi tanto.
Va bene cosi.
Aspetto che arrivino tutti e nel mentre ho il tempo per guardarmi attorno, per guardare donne con i capelli sotto un fazzoletto che rastrellano il fieno in campi dalla pendenza quasi impossibile, donne anziane sedute sull’uscio di casa che lavorano antichi ricami che non si vedono quasi più e che ti guardano con uno strano sorriso, forse pensano che siamo tutti matti.
Intanto nell’aria si spande un profumo di spiedo che è un invito, che risveglia una fame che il caldo aveva allontanato e ci si avvicina al campo sportivo per la premiazione e per la cena.
Zambo vince nuovamente un pacco regalo con ogni ben di Dio dentro e lo chiamo al telefono per avvisarlo, ha dovuto partire presto con sua figlia per tornare a casa; lo ritiriamo noi per lui.
Sul palco passano i campioni conosciuti e quelli che saranno i campioni di domani e vengono distribuite le maglie di Campione Provinciale.
Noi festeggiamo a base di uno spiedo fantastico, salamele e dolce al cioccolato.
Non siamo neppure in classifica ma abbiamo passato un bellissimo sabato pomeriggio in un luogo magico in cui torneremo ancora…. In sella alle nostre bike.

Kathy Pitton

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