domenica 18 aprile 2010
Ciao Vignalonga!!
Mi è mancata quest’anno, da matti.
E l’essere li al mattino a salutare gli amici ed i compagni di squadra che, in sella alla bike, erano pronti a partire, mi ha lasciato l’amaro in bocca.
Il fare le foto della partenza non è il mio lavoro e neppure il mio hobby, il mio grande amore sono quelle due ruote dai copertoni artigliati, il fango che si attacca addosso a loro ed a me e l’assoluta sensazione di libertà che questo mondo mi da.
Ma il mio lavoro oggi non ha permesso che facessi parte di questa festa, alle 12 ero in divisa sul pontile di Iseo a far partire turisti più o meno per caso, ma il pensiero era la’, ad Adro, sotto quell’arco con scritto Arrivo….
E ricordo ogni singola Vignalonga, come se tutto fosse iniziato ieri… Vero Alberto?
Ricordi quando abbiamo iniziato ad andare in mtb?
Io che dovevo perdere peso e tu che consegnavi i giornali con la Graziella del Giornale di Brescia, se non ricordo male era gialla o giu di li.. e ti arrampicavi su per la strada di Polaveno con quella bici che di tecnologico avevo solo le tue gambe mentre io giravo con un vecchio cancello rosso che pesava mezzo quintale ed aveva un cambio solo e non funzionava neppure quello.
Quanti anni sono passati?
E quanti anni in meno avevamo noi due….
Eppoi ti sei inventato la Vignalonga edizione uno, tre percorsi uno sull’altro, lungo/medio/corto ed avevi girato giorno e notte per segnarlo con nessuno a darti una mano se non occasionalmente.
Ricordo ancora l’iscrizione di me stessa, Dado e Daniele Gatti, il caos della partenza in seguito al temporale della notte precedente e le piante cadute sul percorso e tu che avevi dormito praticamente sulla vespa per cercare di mettere tutto a posto, la decisione di annullare il percorso piu lungo e la partenza dall’Acquasplash di Cortefranca con i colombiani in prima fila.
E noi tre tapini a perderci lungo il percorso perché non si vedevano bene le fettucce e quei km fatti in più con quello della moto che ci rincorre ad un certo punto per farci tornare indietro e l’arrivo al traguardo con Dado e Daniele che, cavallerescamente mi spingono avanti per farmi arrivare prima! Ed avevi finito tutto al ristoro ed avevo fregato le brioches dallo zainetto di mia figlia.
Poi l’edizione due, sempre da Cortefranca ma con partenza dalla via dietro le scuole ed un percorso che faccio tutt’ora tanto era bello; i tavoli sotto il portico del municipio per il pasta party e ti eri dimenticato trecento panini col salame sotto i tavoli……
E’ stata anche l’edizione in cui mi hai dato la prima maglia nera ufficiale ed un vaso di terracotta che ho ancora e che ho sempre considerato un premio alla tenacia.
Poi le due edizioni seguenti ad Adro, sempre da maglia nera ma portate a termine a testa bassa e chi se ne frega se arrivo ultima….
Anche col pasticcio dello scorso anno quando da due percorsi ne sono saltati fuori tre!!
Ma al di la di tutte le edizioni passate quella di quest’anno è quella che mi dispiace di più, primo perché non c’ero e secondo perché leggo che non la farai più.
Capisco la tua delusione perché c’erano molte meno persone dello scorso anno ma tre gare in concomitanza a pochi km l’una dall’altra non sono cerro l’ideale.
Il fattore clima poi ha giocato un ruolo decisamente determinante, so di molta gente iscritta che non si neppure presentata alla partenza, vuoi la pioggia del giorno prima, quella della notte, il cielo plumbeo del mattino ed ho sentito uno dire che non correva perché nell’aria ci sono anche le ceneri del vulcano finlandese……
Poi, forse, un'altra cosa ha fatto, per cosi dire “scappare” molti…. La tua Vignalonga è dura Alberto e lo sai!!!
Ho scritto Dura non brutta, anzi è un percorso bellissimo, mai uguale, scorci di panorama da foto ed un immersione full nella Franciacorta ma con un po’ di pioggia si trasforma in un percorso micidiale, adatto solo a quelli che hanno un “manico” della madonna….
I ciclisti come me, quelli che se la prendono…comoda, hanno non pochi problemi a finire la tua gara a meno che non siano come la sottoscritta, gnucchi e testoni che non mollano mai.
Probabilmente, se fossi stata alla partenza stamattina, non l’avrei finita oppure sarei stata in giro cinque ore, tenendo in ballo anche tutta l’organizzazione e sebbene sia abituata a far parte delle classifiche leggendole alla rovescia, mi dispiace tantissimo far aspettare tutti, vuoi perché se ne tornano tutti volentieri a casa dopo una pedalata del genere, vuoi perché di domenica la maggior parte “media” con la famiglia/mogli/figli/compagno/compagna la passione per la bike e magari il pomeriggio deve andare a portar loro al cinema….. sai com’è, non tutti sono come i nostri a casa che si preoccupano quando NON VAI IN BIKE.
Non sono nella posizione di dirti fai cosi o fai cola, ci mancherebbe ma mi permetto di dire una cosa: il Gliso vulcanico che conosco da trent’anni non è quello che molla, è un gnaro testone che mentre ne fa una, tre le inventa, due le sta studiando ed un altro paio stanno germogliando… vedi come hai tirato assieme il Cross delle Torbiere in quattro e quattr’otto!
Comunque vada Alberto, quando parlo con amici delle gare che faccio ( e mi porto a casa sempre della matta scatenata…vista l’età), ho sempre citato le mie “performance” alla Vignalonga con le relative maglie nere, e le ho tutte, con orgoglio, perché?
Perché io c’ero.
Sinceramente spero di poterci essere ancora.
Alla prossima
Kathy Pitton
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1 commento:
Sebbene fosse proprio fuori casa non ho mai partecipato alla vignalonga vuoi per un motivo o per l'altro, ricordo di essermi iscritto un anno non ricordo quale , ricordo solo che si partiva dall' acquasplash e che nel pacco gara c'era la spazzola x pulire la bike , ma purtroppo mi ero bloccato con la schiena e diedi forfait .Ho provato varie parti del percorso ma mai completamente, ho sempre reputato questa gara troppo dura .Nulla toglie che effettivamente mi dispiace , non conosco personalmente il Gliso ma se ha preso una decisione simile significa che proprio non c'erano più i presupposti .
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