domenica 26 settembre 2010
Castagne, GimondiBike e moto da cross
10 edizione della gara di casa, quella che, praticamente, mi passa in giardino.
I soliti dubbi di ogni anno, la faccio o me ne stò a casa nel letto, ma come si fa a pensare agli amici che pedalano ed io no, tanto l’iscrizione è stata fatta a marzo per cui….
Ma la mia Gimondi è partita ancora giovedì scorso, alle 10.30 del mattino, in quella che doveva essere una prova percorso e che si è trasformata in una raccolta di castagne da far cuocere a casa.
Cosa diavolo centrano le castagne adesso lo spiego:
io cerco sempre di pedalare un po’, di capire se riesco o no a farla in modo decente tutti gli anni ma tanto poi non cambia di molto il tempo all’arrivo, sono sempre li attorno e la finisco per onor di firma, si perché se cominci una cosa è bello finirla, altrimenti che gusto c’è!
Dai che la provo sto variante nuova del canalone, vediamo di che morte vado a finire; su fino a Polaveno e deviazione dei pollai e mi accorgo che deve essere un bel po’ che non passo di qua, trovo la stradina un tempo completamente sterrata, sistemata con pietra e cemento, invoglia a lasciar andare la bike se non fosse per il fatto che ho incontrato almeno 10 jeep in senso contrario.
Su fino al Mafa ed eccola la deviazione, ben segnalata devo dire ma menomale che ho ascoltato gli amici che l’hanno provata nei giorni scorsi: saltooooooooooo su quel dosso che dovrebbe far scolare l’acqua prevista come abbondanti piogge domani sera.
Mamma che roba, sassi, argilla, solchi dei trattori…
Ne faccio buona parte a piedi, non voglio cadere e farmi male visto che sono da sola.
La parte del vecchio tracciato la faccio in sella, stranamente visto che gli scorsi anni ero sempre a piedi, forse sto imparando ad andare in bicicletta dopo tutti sti anni.
Arrivata in fondo, giro a sinistra e cerco di capire come sarà la prova speciale.. a ragion veduta non ci avevo capito niente, oggi ho fatto tutt’altro!
E poi via verso la Madonna del Corno, salita un po’ in sella un po’ a spinta e sono in cima; sosta panorama, mezza borraccia e giù dalla parte opposta cercando di non cadere.
Incontro un sacco di escursionisti a piedi, stranieri, che mi guardano come se fossi tutta matta, li saluto e via; arrivo al “Gimondino” e mi guardo attorno… è strapieno di castagne grosse come mandarini.
Freno, lascio la bike in mezzo al sentiero e mi riempio le tasche laterali della maglia, poi la tascona della giacca antivento ed alla fine ho uno strano rigonfiamento sulla schiena tipo canguro alla rovescia! Il bello è che continuavano a passare ciclisti in allenamento, passavano attorno alla mia Valchiria ed a me, mi salutavano e facevano una strana faccia nel vedere che stavo raccogliendo castagne.
Eh ragazzi, è un modo come un altro per fare la spesa in economia, sono gratis…. Però pesano ed andare in bike con due kg di castagne in saccoccia è un bel divertimento e non descrivo la faccia di mia figlia quando sono arrivata a casa!
Una lavata a Valchiria, olio alla catena e lei è pronta per la gara, io magari un po’ meno ma un impegno è un impegno e si mantiene, sempre!
Venerdì al lavoro ma le scure nuvole che si addensano in cielo non promettono niente di buono ed infatti, come da previsione, di notte si scarica dal cielo un diluvio di acqua, sarà conciato il percorso di gara accidenti!
Sabato pacco gara ed è bello vedere centinaia di facce nuove in paese ed indovini subito quali sono i biker, sarà per il loro atteggiamento, sarà perché hanno quel non so ché che li distingue dagli altri, odore di gara, di griglie di partenza, di adrenalina, di voglia di correre…. Ma io sono come appannata, come se si fosse spento un interruttore e la voglia di correre non si sia accesa.
Non ne conosco il vero motivo, sarà il pensiero di mia figlia che non sta bene, sarà la lunga serie di gare fatte in stagione fino ad ora oppure le parole di un anonimo che si è divertito a demoralizzarmi…non lo so!
ma so anche di avere una marea di amici che mi sostengono, mi stanno accanto e che mi danno una pacca sulla spalla quando sono giù di morale.
Preparo la maglia, la giacca ha già il numero attaccato, le scarpe mi aspettano giù accanto a Valchiria e la notte passa in fretta ed è già ora di andare, alle 8.30 si fa la foto sotto lo striscione della partenza.
Sono tanti quest’anno i partecipanti, 1760, ed è tutto un andare e venire di bici e persone, il paese sottosopra per le transenne e le centinaia di persone che girano in piazza e sul lungolago!
Visi conosciuti e la sorpresa di vedere amici di alcuni social network che si presentano e mi salutano; il mondo , in fondo, è un insieme di belle persone.
Si entra in griglia ed ecco Marika che mi manda un bacio, non corre oggi, dice che è poco allenata… Tesoro di ragazza, che dovrebbe dire questa old lady allora???
Però mi ha fatto piacere quando ha detto che il mio libro le è piaciuto! Grazie stela!
Pronti via, quasi non sento lo sparo iniziale, chissà la mia testa dove è finita oggi a far baldoria invece di seguirmi in bicicletta.
In un attimo si è in Piazza Garibaldi, poi su per Via Mirolte ed il provinciale, lo svincolo dove inizia la salita è la in fondo, un attimo e già inizio a mettere i rapportino bassi, si sale più agilmente. A metà strada ti vedo le figlie di Gabriele a fare il tifo con la loro mamma ed ecco una maglia dell’Iseo su di un muretto… Fabio Babaglioni che mi saluta saltellando! Uno dei nostri ragazzi della scuola di mtb estiva a vedere quella svalvolata della “maestra” Kate in gara…gli faccio le linguacce che verranno immortalate in una stupenda foto da Angelo Danesi!! Presa al volo proprio cavolo, bravo al fotografo!
E si, sempre in salita….la fatica è tanta ed il peso non aiuta ma non mollo ed eccolo o svincolo dei pollai con gli amici della squadra a fare il tifo urlando.
Come volevasi dimostrare il canalone è un macello…il fango rende tutto scivoloso, le pietre sembrano una pista da pattini da ghiaccio, non sto in equilibrio ne in bike ne a piedi, vedo di quei numeri che la metà bastano…
Ed ecco Dado a fare il tifoso lungo il percorso. Cavolo ragazzone, mi manche; le nostre scorribande in bike mi mancano da matti ed un po’ mi sento sola senza la tua compagnia, abbiamo fatto decine di gare assieme ridendo come dei matti.
Peccato, avrai i tuoi motivi per aver deciso di smettere.
Una voce mi chiama: Mauro Gatti, altro amico di Facebook, venuto apposta a vedere la gara ed a farmi le foto! E mi fa anche da tifoso….sei grande Mauro, non hai idea del piacere che mi ha fatto!
Ed anche Alessandro, venuto fino da Cesenatico….ragazzi siete mitici!
Mi raggiunge Beppe e continuiamo assieme fino alla prova speciale ma…. Ma in fondo al canalone ti trovo Marina, un amica maratoneta, con tutta la famiglia ed un gruppone di amici, con tanto di lenzuolo con scritto “Vai Katy”…è più matta di me! Ma le voglio un bene dell’anima…
La prova speciale non mi piace molto, la faccio piano e quando ne esco sono stanca e so che al traguardo mancano ancora 22 km.
Purtroppo al cimitero di Fantecolo Beppe taglia il copertone della bike e dovrà ritirarsi, mi dispiace veramente tanto.
Ormai sento la moto scopa dietro di me e per quanto faccia non riesco a riguadagnare terreno.
Al ristoro per un attimo ho pensato di ritirarmi, ma il ragazzo del furgone scopa mi ha guardato ed ha detto: non ci credo neppure se me lo metti per iscritto….infatti sono ripartita con crampi ovunque anche in posti che non immaginavo potessero essere interessati da queste dolorose contrazioni muscolari…..praticamente mi si era arrampicata una chiappa su per la schiena! Lasom perder…
La Madonna del Corno, un agonia e mezza!
E qua centra la moto da cross…non ho mai, dico MAI trovato in gara una persona cosi disponibile ad aspettare l’ultimo, di solito sbuffano o ti fanno capire che si stanno rompendo le scatole. Mi ha spronato a non molare, a non lasciarmi andare, mi ha spinta per una decina di metri quando i crampi mi facevano piangere, mi ha portata al traguardo con le sue parole e con la sua cortesia.
Non so neppure come si chiama ma lo ringrazio dal più profondo del cuore.
Al pasta party poi, mi ha chiamata e mi ha baciata sulle guance dicendo: visto che sei arrivata!
Senza di te non ce l’avrei fatta ragazzo, mille volte grazie.
Dovevo avere una gran brutta cera una volta arrivata però, perfino cesare mi ha portato dell’acqua da bere ed è stata come manna dal cielo, non mi ero resa conto di essere cosi assetata.
Ultima in classifica ma arrivata fino in fondo alla 10 edizione della Gimondi Bike.
Ultima si ma a testa alta, perché io c’ero, tanti altri no!
Alla prossima.
Kathy Pitton
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