La nuova squadra

La nuova squadra

Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


domenica 6 novembre 2011

1° Cross di Cortefranca.....le tracce del GLiso!


Credo che non ci sia sentiero della nostra Franciacorta che non abbia le tue impronte, vero Alberto?
Dopo la Vignalonga, la Rampicando, il Cross delle Torbiere, la Iseo Culmi te ne sei inventata un'altra, il Cross di Cortefranca appunto.
Conoscendoti so che il tuo cervello starà già tirando le somme di questa giornata e progettando un'altra storia, un'altra gara, un altro tracciato, lasciando le tue impronte in giro per il territorio come a rimarcarne l’appartenenza ed il possesso.
Se tu fossi vissuto in tempi antichi ti avrei visto bene come un condottiero sempre alla ricerca di nuove terre da conquistare, un luogo nuovo dove piantare lo stendardo della tua casata certo che, chiunque giunga dopo nel tempo, riconosca il tuo passaggio, esattamente quello che sta succedendo ora.
Credo che ogni biker della provincia conosca i tuoi sentieri, i percorsi delle tue gare, gli stessi sentieri e gare che sono diventati parte di quei biker e di me che, come molti altri, segue le tue tracce facendole proprie.
Sono arrivata a casa stanotte dopo alcuni giorni a San Marino, avevo promesso di essere presente a dare una mano ed alle sette ero li in giro, bici in macchina, a preparare pacchi gara e numeri da distribuire; ho fatto il regolare controllo tessera decisa a non partecipare se fosse servito un aiuto ma Grazia mi ha chiaramente detto che la gara l’avrei fatta e cosi è stato.
Alle nove e venti ho tolto Valchiria dal baule, ho montato la ruota davanti e ho fatto 5 minuti di pedalata giusto per partire con le gambe in movimento, ho raggiunto i ragazzi della mia squadra ( e vederne otto con la mia stessa divisa mi ha fatto star bene) e pronti via che si parte per il giro di lancio tra le pozzanghere ed il fango fino alla salita del Santa Giulia e via per la ciclabile e la salita subito dopo.
All’inizio pensavo di fare un giro solo ma arrivata all’arrivo non ci ho più pensato ed ho pedalato lungo quei sentieri ancora una volta cercando di stare in parte e di lasciar passare che aveva fretta e godendomi la pedalata ( perché per me lo è stata) lungo quelle strade bianche, le pozzanghere ed il fango, sorridendo a chi mi faceva il tifo e ridendo alle battute della gente che vedendomi in affanno mi incitava a non mollare! Io non mollo, boia chi molla diceva quello la ed io non mollo neanche morta.
Se quando arrivo non c ‘è più nessuno pazienza ma arrivo di sicuro.
Il tempo non è stato clemente negli ultimi giorni ed il terreno è pesante, in alcuni tratti decisamente poco scorrevole e scendo spingendo la bici ma non mi fermo e riparto sempre.
Lascio strada a quelli che corrono per vincere, io pedalo per guardare il panorama, fare lo zig zag tra le pozzanghere e sorridere anche alle gocce di pioggia che ogni tanto decidono di farsi sentire sulla pelle del viso.
Vedere Baldassarre lungo il percorso senza bici mi sembra cosi strano e lo è ancora di più quando vedo Fabio Pasquali a pochi metri dall’arrivo, in jeans e giubbotto, a fare da “ scorta tecnica” a Pasquali senior…Fabio senza bici è come un estate senza sole o un inverno senza neve, stona nell’ambiente circostante.
Il bello è che fa il tifo anche a me.
Quando passo sotto lo striscione dell’arrivo alzando il braccio come se avessi vinto facendo ridere il giudice del Csi ed Alberto in veste di fotografo, sto cosi bene nonostante senta sotto i denti il fango che cerco di sputare e sciacquare con l’acqua della borraccia.
Alcuni amici che non vedo da tempo sono fermi ad applaudire chi taglia il traguardo ed il rivedere Pierangelo dopo anni, con qualche capello grigio, mi fa capire che il tempo è passato inesorabilmente per tutti e che se mi sento vecchia qualche volta credo che la stessa sensazione la sentano anche gli altri, senza esclusione alcuna.
Sono ricoperta di fango ma la battuta del giudice è che ho il numero pulito e che devo aver evitato tutte le pozzanghere per non sporcarmi… a me sembra che sia bello sporco con grumi di roba appiccicata addosso che dovrò lavare prima di riconsegnare alla Tagracer.
Torno alla macchina, tolgo il casco e smonto la bike, la doccia la farò a casa, tanto ci metto due minuti ad arrivare fino a Cremignane; guardo il telefono che avevo lasciato nello zaino e trovo un sms di Zambo che, laconicamente, avvisa di aver bucato a metà del primo giro e di essersi ritirato.
Mi dispiace, sembra che la sfiga si sia appiccicata a lui in quest’ultimo periodo dell’anno, spero vivamente che passi; gli altri componenti della squadra sono tutti regolarmente arrivati, Giusy terza, io quarta, Michele Quaranta nono, Zanotti e gli altri ok……ed un benvenuto a Massussi alla sua prima gara con la nostra maglia!
Un diavolo Rosso in più a lasciar traccia di se.
La doccia a casa è veloce, un cambio d’abito ed eccomi nuovamente al parterre di gara alle premiazioni ed al ristoro.
Due chiacchiere con Fabio che mi confessa di aver sofferto a stare a bordo campo perché non è il correre per vincere che gli manca ma l’atmosfera, quell’aria che si respira che piace tanto pure a me, quell’essere parte di un qualcosa di unico ogni volta, di un pezzetto di mondo speciale che sa di sudore, fango, fatica ma anche tantissima stima per l’amico/avversario, il rispetto degli altri sempre e comunque.
Torno a casa con un pacco dono come premio consegnatomi dal sindaco ma prima di andar via ho guardato in faccia per un attimo Alberto.
Il Gliso che conoscono tutti, l’Algebra che conoscono alcuni e l’Alberto che conoscono in pochissimi oggi era qua con noi, per noi, per farci divertire nonostante il fango e la pioggia.
Ha creato un nuovo percorso che molti di noi rifaranno in allenamento o semplicemente per fare in giro in bike e lo ha fatto seguendo una passione che lo ha rapito anni fa e che non lo lascerà mai più.
Ma in quegli occhi oggi ho visto anche la preoccupazione di una parte di lui solitamente nascosta, quella di padre; mi ha fatto immensamente piacere constatare che il tam tam mediatico con sms e post su Facebook ha funzionato visto le tante persone che si sono presentate alla verifica tessere offrendo aiuto per la gara ed ancora di più mi ha fatto piacere sentire che suo figlio sta meglio.
Per una volta ho visto Alberto nudo, con la spada e lo scudo abbassati come se non sapesse come difendersi da un attacco esterno e lo posso capire, ogni genitore può sentire lo stesso dolore nell’impossibilità di fare qualche cosa per il proprio figlio ma credo anche che Attilio abbia la sua stessa forza, la sua stessa testardaggine e ne uscirà bene ed a testa alta, alla Gliso insomma.

Grazie Alberto.

1 commento:

graz ha detto...

grazie a tè katy ...sai sempre trovare le parole giuste per descrivere i tuoi sentimenti che tante volte collimano con i nostri....graziano