La nuova squadra

La nuova squadra

Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


domenica 20 novembre 2011

Grazie ragazzi!!!

Grazie ragazzi!

Di cuore.
Un grazie enorme per avermi fatta sentire a casa in mezzo a voi, per quel invito inviatomi in mail su Facebook.
Sono queste le cose che mi fanno rimandare di anno con anno la “pensione” ciclistica, l’appendere la bike al chiodo ed il dedicarmi ad altro che spesso dico e che non faccio mai.
Sono arrivata ad Odolo abbastanza presto nonostante fossi in giro dalle sei e mezza del mattino per lavoro, trovare Elisabetta ed altri conoscenti appena entrata nel ristorante, le chiacchiere mentre, piano piano la sala si riempiva di gente e facce conosciute ed il successivo trasferirsi nella zona ristorante e sedermi con loro, raggiunti poco dopo da Carlo Zaglio e Leo Arici.
Le chiacchiere con Andrea Leali sul perché ho scritto i miei libricini sulla mountain bike, la successiva intervista davanti alle telecamere spiegando della nostra scuola di mtb dei Diavoli Rossi…. Ed il tempo è passato tra una portata e l’altra, le chiacchiere e le battute e la frase “cattivella” di Carlo che poi tanto cattiva non è stata ma solo pura verità…..
Ma quando mi hanno chiamato nuovamente sul palco per consegnarmi una targa ricordo con impressa la data del 19 novembre 2011, giorno che non posso dimenticare in quanto compleanno della mia Elsa, con la motivazione che sono un atleta alternativa…….
Beh non posso che ringraziare tutti.
Non avete neppure lontanamente idea di dove è schizzato il battito del cuore….
E quando poi il presidente della squadra mi ha chiesto di spiegare “la mtb… con parole mie”…..
Beh non sono riuscita a dire tutto se non la parola libertà….
Libertà… tanto scontata come parola ma per nulla scontata nella vita di tutti noi e di tutti i giorni.
Provate ad analizzare una giornata intera, dalla sveglia del mattino all’attimo in cui spegnete la luce per andare a dormire la sera e vi renderete conto di non essere liberi per niente.
Il suono della sveglia e dovete alzarvi dal letto, magari stanchi per le fatiche della giornata precedente o perché mille pensieri non vi hanno lasciato dormire.
La libertà di restare nel letto al caldo non vi spetta, dovete alzarvi e da li inizia una lunga e frenetica giornata tra lavoro, correre a portare i figli all’asilo od a scuola, la spesa, il cartellino da timbrare, il capo che urla, il sollecito della banca, la bolletta che scade, il mutuo da pagare…. O semplicemente la cena da organizzare, la riunione di lavoro o di qualche associazione di cui fai parte oppure il corso che frequenti per migliorarti……
E tutto questo è TEMPO che scorre tra le tue dita come la sabbia di una spiaggia assolata, non riesci a fermarla come se fosse una clessidra che, inesorabilmente porta in tempo con se, facendo cadere la sabbia nella parte sottostante di se stessa.
Ed allora ti rendi conto che non sei libero di gestire i tuo tempo come vorresti ma sottostai al dovere prima di tutto, perché cosi è dettato da sempre…..
Ma io ho deciso di prendermelo quel tempo e di gestirlo da sola.
Avrò forse meno soldi in tasca ma si impara a gestire un budget più piccolo; non uscirò a cena tutte le sere ma un piatto di pasta con gli amici veri è più buono se sei in buona compagnia anche seduto attorno al tavolo della cucina ed in piatti di carta; potrò avere il piacere si svegliarmi con i raggi del sole anziché il suono sgraziato di una sveglia elettronica ed andrò a dormire quando davvero sarò stanca.
Ma tutto questo solo per dare un senso alla parola libertà…..
Che per me è lasciare l’orologio a casa, mettere 5€ nello zaino assieme ad un panino con la mortadella ed una banana, saltare in sella a Valchiria alle sette del mattino di una giornata di primavera e seguire il naso oppure il vento, seguendo sentieri e strade sterrate che portano dappertutto e non saper neppure dove sono.
Riempire la borraccia alla fontanella di una chiesa o in una piazzetta, fermarsi a guardare un ruscello che scorre magari con i piedi a mollo nell’acqua fresca e guardare le farfalle.
Oppure ancora fermarmi a rubare l’uva in un campo sedendomi su di una pietra e far cadere due chicchi per le formiche.
Tornare solo a sera inoltrata col giubbino catarifrangente giallo che fa scappar da ridere ma che sembra attirare le zanzare a nugoli, stanca, con 100 e passa chilometri nelle gambe, venti fotografie della macchina digitale ed un sorriso che va da un orecchio all’altro.
O decidere di fare una gara e fermarsi a lasciar passare tutti cosi non rompo le scatole, prendermela comoda e magari fermarmi a raccogliere le fragole selvatiche mentre gli addetti al percorso mi guardano straniti…
Questa è la mia mtb.
Questa sono io.
Alternativa certamente.
Unica?
Forse
Sicuramente sincera e sinceramente innamorata delle ruote grasse.
Ora, oltre a tutte le parole che stanno sopra posso solo scrivere grazie.
Grazie ai ragazzi della mia squadra che sopportano la vecchia leonessa anche quando ruggisce e che mi hanno dato un premio alla cena per la mia passione e il legame che ho con il gruppo.
Grazie alle ragazze della mia squadra che sopportano questo vecchio “capitano” che le rincorre a far foto.
Grazie a quanti mi fanno un sorriso in gara o lungo i sentieri perché é e sarà sempre il mio premio più bello.
Grazie ai ragazzi del Gatto Giallo per l’invito e per avermi fatto sentire una di loro.

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