La nuova squadra

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Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


domenica 16 marzo 2008

Trittico e Lambrusco


Non avrei pagato un centesimo di scommessa su me stessa lo scorso dicembre se mi avessero detto che le avrei fatte tutte e tre: Aironbike, Fosbike e Granfondo dei tre comuni…. A modo mio, con calma, ma le ho fatte e sono contenta di averci provato. Stamattina un cielo grigio ed alcune gocce di pioggia ci hanno accompagnato fino quasi a Pomponesco ma poi, poco alla volta, il cielo si è aperto e la giornata si è trasformata in un giorno ideale per pedalare, ne caldo ne freddo, al giusta dose di tutto insomma.
Niente Elvis ad accompagnarci fin quaggiù in pianura stamattina ma Ligabue, visto che questa è la sua terra, e da allora Lambrusco e popcorn mi frulla nella testa e l’ho canticchiata sottovoce per tutto il percorso, veloce e piatto, duro e selettivo ma bello davvero.
Ma più che della gara in se, quello che oggi mi fa volare le dita sulla tastiera sono le persone, la gente, i ragazzi, tutti quelli insomma che ho conosciuto in questa breve ma intensa avventura nelle golene del Po’, una parte d’Italia da me molto poco conosciuta e che è stato piacevole scoprire ed apprezzare.
Negli ultimi sei/sette anni ho incontrato un sacco di persone in giro per l’Italia in bike, alcune le ricordo con piacere, altre sono solo visi e sguardi a cui non riesco ad associare un nome, altri ancora solo ombre presenti nel mio passato; quelli di cui ricordo il nome però sono la maggioranza ed è un vero piacere rivederli o risentirli, a volte solo con una email oppure un sms.
Non dimenticherò mai la simpatia di Flavio dei CO2 piemontesi, gli organizzatori della 6 ore Morenica o dello staff della 24 ore del lago d’Idro oppure i ragazzi di Pertica Bassa in Val Sabbia con la loro Sunset Bike al tramonto (neppure la fatica dimentico di quell’arrampicata!!!!!), e non dimentico la mitica Vecia Ferovia de la Val de Fiemme in Trentino.
Da quest’anno poi credo di avere dei nuovi amici tra i mitici del Team Sculazzo, Fabione, Umbry, la Paola, Tiziano e tutti gli altri di cui non ricordo il nome; ho incontrato stupende persone che amano la mountain bike come me, magari fanno notte col faro in testa per allenarsi un po’ e mettere km nelle gambe perché gli orari del lavoro non permettono altro.
Al mio arrivo oggi al traguardo (un giro solo per me), lo speaker mi ha chiamata per nome e, mettendomi un microfono nelle mani, mi ha chiesto di spiegare la “mia mountain bike”, il mio modo di vedere questa fatica trasformata in passione e stile di vita… e dire che di solito le parole non mi mancano! Stavolta ci ho messo un attimo a rispondere, pensavo di non riuscire a dire quanto sento ogni volta salgo sulla mia bici e parto; come fai a spiegare che la carezza del vento è un invito a chiudere gli occhi e pensare di essere ovunque nel mondo, come faccio a far “sentire” quelle sensazioni che mi regalano le gocce di pioggia sulla faccia a cui non scappo e che i muscoli non fanno male ma mi fanno sentire viva, mi fanno sentire vera e che se mi scappa una lacrima quando passo il traguardo non è debolezza ma sono semplicemente contenta?
Solo alcuni lo capiscono e lo si legge loro negli occhi.
Ho incontrato molta gente e tra di loro anche molti campioni ma la maggior parte sono come me, persone comuni che partono nelle retrovie ed arrivano dopo tutti, quando hanno già smontato tutto.
Ma sono convinta che questi siano i veri vincitori, senza la Bike full carbon ma con un vecchio cancello che pesa un quintale e mezzo, con cambio che rompe le scatole ed i freni che fanno di tutto meno che frenare ma si arriva comunque.
Ho incontrato vere Signore della mountain bike come Elena Zappa che ti saluta anche se sei un illustre sconosciuta e che ti dice In bocca al lupo oppure Adriana Tomasini, la dolcezza fatta persona che a fine gara pensa di portare due dolcetti ai figli a casa ma anche tante altre persone un po meno Signore, che ti guardano dall’alto in basso solo perché non sei un fuscello e non voli sulle ruote come loro….
Io vinco ogni singola volta passo il traguardo, vinco per me stessa e per nessun altro e nessuno sguardo dall’alto in basso mi farà mai smettere di essere quella che sono: semplicemente Kathy.
Per un attimo solamente oggi, quando i ragazzi del Team Sculazzo hanno preparato i trofei del Trittico, ho sentito salire una lacrima agli occhi e la mia ragazzina se ne è accorta…. Mi ha stretto la mano e tutto è passato ma dentro, non immaginate dentro di me cosa sentivo:uno di quelli era mio!
Per tanti potrà essere solo un pezzo di vetro decorato, un gadget come tanti altri da mettere nel sottoscala e da dimenticare ma per questa old lady significa essere riuscita a finire un circuito, aver raggiunto un obbiettivo ed essere pronta per conseguirne un altro forse più ambizioso, più duro ma altrettanto gratificante.
Spero tanto che Elena Zappa si riprenda presto dalla brutta caduta di oggi e di rincontrarla presto su di un altro percorso di gara, vincente come sempre.
Ragazzi, quando avete fretta di passare basta chiamare strada, non ho mai intralciato nessuno ed è perfettamente inutile ed estremamente pericoloso passare tanto vicino da agganciare gli altri.
Ci vediamo alla Lessinia Legend, sarò una di quelle lente ma arriverò prima o poi….
Kathy Pitton

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