La nuova squadra

La nuova squadra

Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


domenica 6 luglio 2008

6 ore del Barboj


Che nome strano, mi sono detta leggendolo, chissa dov’è…..
Un paesino a 13 chilometri da Parma, sulle colline: Lesignano de Bagni.
Il parco del Barboj si trova nel suo territorio, al confine col comune di Rivalta, tra calanchi e crinali scoscesi a perdita d’occhio, macchie di colore bruno, giallo e verde…Un vero piacere per gli occhi.
Per arrivarci si sale e si sale su stradine che sembrano fatte solo per i trattori e quando sei in cima inizi a scendere per poi risalire poco dopo, un susseguirsi di saliscendi che mi han fatto pensare più di una volta di essermi persa.
Poi eccolo il parco, lo si vede dall’alto ma quello che mi ha catturato lo sguardo è l’arco gonfio d’aria che si staglia verso il cielo, l’arrivo e la partenza di questa strana gara di mountain bike della durata di sei ore, una endurance organizzata per la prima volta dal gruppo Kinomana.
Quasi tre ore di macchina in questo caldo sabato di luglio, partenza alle otto del mattino cercando di schivare le code dei vacanzieri diretti sulla riviera adriatica e l’arrivo sul posto abbastanza in orario; tutto il tempo per ritirare il pacco gara ed il numero e guardarsi attorno un attimo.
Che strano parco!! Praticamente è pelato… non ci sono piante se non qualche rara eccezione; in compenso coltivazioni a perdita d’occhio e trattori ovunque e scopro poco dopo che fanno anche una gara con i trattori alla Festa del raccolto, una specie di tradizione locale che finisce, come sempre , a tortellini e Lambrusco.
E quelle strane pozze di acqua grigia che bolle.. terme!!! Sono terme. Ecco perchè ci sono tutte ste persone che si impiastricciano mani e braccia con questo fango e stanno li, al sole che brucia da matti, per farlo asciugare e poi lavar via alle fontanelle.
Musica ed aria di festa ed è contagiosa questa atmosfera.
Bike da preparare, borracce da riempire, Elsa che decide di stare in macchina a leggere perché il sole scotta veramente tanto e ci si brucia ed il tempo scorre veloce e l’una del pomeriggio si avvicina, la partenza della gara si sente nell’aria e lo speaker annuncia il breefing capitani poco dopo.
Descrivono il percorso, ci avvisano che le discese sono velocissime, attenzione innanzi tutto e precauzioni ai guadi dei torrenti: sono tre!!!
Un anello di sette km circa, due salite molto impegnative e tecniche e due discese da urlo.
Poco dopo parte la prima ambulanza: ma dico, non siamo ancora partiti, bell’inizio.
Una ragazza provando il percorso di gara a tutta è volata alla prima discesa: dislivelli attorno al 27%. Polso e braccio fratturati.
Accidenti, mi dispiace veramente per lei e penso che il giro di ricognizione non lo faccio, farò il primo giro in gara a ritmo di passeggiata, cosi, non si sa mai…
Partenza in stile Le Mans, bici a terra e noi di corsa, un ragazzo mi da una mano a partire e mi augura un “ e vai kate…” chi è non lo so però, ha la maglia del Golf Hotel Franciacorta… boh!!
La prossima volta chiederò il nome.
Prima salita, ghiaia per una cinquantina di metri e poi asfalto e poco oltre inizia la prima discesa: i primi 500 metri volano ma poi sembra che la strada sparisca davanti a me, freno per istinto ma è cosi ripida che non ti fermi e un momento di panico mi prende… oddio adesso volo!
Un ragazzo forse capisce la mia paura, forse ne sente l’odore e mi affianca e quel “non mollare, stai indietro” mi scuotono ed arrivo in fondo senza danni… mamma che scossa di adrenalina però. Poi giu ancora ed ecco il primo guado e si passa senza danni… poi su e su e su ancora e non riesco piu a stare in sella, è un muro da scalare e vedere altri che non riescono a farla in sella mi rinfranca un poco.
Alla fine della salita una cascina e un miraggio..una fontana ed una canna dell’acqua. Il sole è implacabile, 38 gradi, sento la pelle che scotta e non ho fatto ancora un giro e quella doccia improvvisata fa piacere e sono in molti ad approfittarne.
Poi giu di nuovo, un'altra discesa tanto ripida che puoi frenare fin che vuoi ma vai giu e non ti fermi ed allora decido che le faccio a bordo campo, nell’erba, li almeno i freni un poco funzionano, i copertoni fanno presa e rallento.
Altri due guadi di seguito con tanto di passerelle da superare, qualcuno vola e cade, altri come me decidono che un piede a terra non cambierà di molto le cose e via di nuovo tra i campi e di nuovo su e su a spinta.
Poi giù un'altra volta fino alla salitona in asfalto che ti porta sui calanchi di queste colline da dove ti butti in una discesa infinita verso il traguardo con a lato i declivi impervi a volte e coltivati altre volte ancora, un susseguirsi di colori che catturano e sembrano un quadro di Monet.
Un attimo di pausa al traguardo, una fetta di anguria fresca e poi via un altro giro ed una altro ancora fino a quando non reggo più…
In alcuni tratti mi fa compagnia per un attimo la mitica Ausilia Pistarini, la Signora delle 24 ore italiane, campionessa italiana single speed, e scopro una persona stupenda, amichevole anche con un illustre sconosciuta come me, uno scricciolo di donna dalla forza infinita e dal viso dolcissimo; forse è per questo motivo che la chiamano Biancaneve.
E quel suo “non mollare”, il “ci si vede al traguardo” fanno un gran piacere…. Macinerà un infinità di giri prima della fine delle sei ore di gara.
Un ragazzo buca e gli passo il fast, un altro è senza acqua e non mi costa cosi tanto passargli una delle mie borracce, ne ho sempre due; all’arrivo uno di loro mi insegue per pagarmi la bomboletta …ma dai.. lascia stare.
Fallo anche tu se dovesse servire ad un altri, è solo un piccolo gesto.
I ragazzi dell’organizzazione sono stupendi davvero, sono ad ogni angolo e chiedono se hai bisogno di aiuto, di acqua, di assistenza; e le ragazze al ristoro dispensano una montagna di frutta fresca, davvero gradita con quel caldo pazzesco, e litri di the freddo, succhi di frutta, acqua e Sali e una serie di sorrisi che sono un piacere, in particolare quelli della signora col pancione, carina da morire davvero.
Le docce sono a turni e riesco ad infilarmi prima che arrivino tutti i ragazzi, Elsa fa la guardia fuori dalla porta e cerco di essere velocissima per non far aspettare nessuno ma tutto è ok, siamo tutti stanchi e ce la prendiamo con comodo tra una battuta e l’altra.
Il team Todesco vince il primo assoluto a squadre, altri vengono premiati perché piu giovani o più lontani, la ragazza caduta con polso fratturato viene premiata come la più sfortunata… poi le soloriders…. Prima una ragazza che la scorsa settimana ha vinto la 12 ore della Lunigiana: si chiama Bacchiavini come alcuni degli amici della squadra dello Sculazzo, magari è parente di “Bomber” Luca Bacchiavini, che vola sulle ruote grasse o del Signor Bacchia…
Seconda Ausilia “Biancaneve” Pistarini e terza questa Old lady delle ruote grasse…..wow, qualche volta combino qualche cosa di buono anche io!!!!
E’ una festa dopo le premiazioni, Tortellino party per tutti, crudo di Parma affettato al momento e melone a volontà, affettati di ogni genere e dolci fatti in casa… lambrusco e bianco di Scanzano…wow ragazzi!!!!!
L’atmosfera è rilassata e si è tutti amici anche se non si conosce il nome del vicino di posto, e poco a poco si avvicina l’ora del ritorno a casa: domenica lavoro per cui è meglio rimettersi in macchina e tornate in Lombardia.
Ho scoperto un altro pezzetto di Italia che non scorderò, ho conosciuto gente che, come me, ama la mountain bike sopra tanto altro, ho un nuovo ricordo ad addolcirmi la vita e una fotografia da mettere nel mio album dei cimeli.
Ed è stato bello, al di là del risultato.

Kathy Pitton

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