Ci sono cose che, per ognuno di noi, diventano una piacevole tradizione e si fa di tutto per mantenerle.
Cosi è per me la Ciaspolata a Vezza d’Oglio che faccio da anni e mi dispiacerebbe mancare a questo appuntamento con la neve che vedo dalle finestre di casa mia ogni qualvolta guardo verso la Valle Camonica a nord.
Ogni anno il numero dei partecipanti è aumentato, dalle poche centinaia della prima edizione alle migliaia delle ultime ed il clou è stato oggi, la 9° edizione, con 4500 iscritti.
Conosco il paesino di Vezza e so che i parcheggi sono pochi ed allora parto presto, verso le 14.30 per far si di arrivare prima di molti e parcheggiare vicino all’arrivo.
Qua sul lago piove da giorni, lassu nevica da tanto che la neve raggiunge inaspettate altezze; erano anni che non si vedeva cosi tanta neve che porta con se si la bellezza dei bianchi fiocchi ma quassu anche la paura di slavine e valanghe.
Leggo ogni giorno di piccoli paesi della valle isolati da piccole slavine lungo le strade di collegamento ed è con un poco di timore che guardo le montagne avvicinandomi a loro.
Arrivo alla deviazione per i parcheggi e sono gia tantissime le macchine, meno male che sono partita presto!!
Il posto lo trovo e via a piedi fino in paese, un bel pezzo di strada in salita con ciaspole e zaino al seguito, non scenderò più fin quaggiù fino a quando non sarà ora di ripartire alla volta di casa.
Arrivo alla palestra attrezzata per la distribuzione dei pettorali e delle ciaspole per quelli che non hanno le proprie e mi rendo conto di avere un sacco di tempo a disposizione prima della partenza, andrò a bermi un caffè.
Il traffico si congestiona a tal punto che devono fermare le auto che salgono in valle, le strette stradine del paese di montagna non sono fatte per il passaggio di migliaia di auto in un lasso di tempo cosi breve, trovare un parcheggio ora sarà praticamente impossibile.
Pian piano la piazza si riempie di gente, vedo un sacco di persone che conosco e che a casa non incontro mai, amici di mtb e semplici conoscenti con cui scambiare due battute ed un saluto.
So che parecchi componenti della squadra Mtb racing sono qua stasera ma incontrarli in mezzo a migliaia di facce non è facile, vedo però un vecchio compagno di studi, Roberto, con la nipotina, parteciperà anche lui senza fretta a questa camminata.
Io non ho fretta ma non voglio neppure prendermela troppo comoda, vorrei arrivare velocemente e tornare a casa ad un orario decente, domani Dado passa a prendermi alle 7 per andare in bassa Bresciana a correre in mtb…
L’orario di partenza arriva e bang!! Partono i fuochi d’artificio ed i ragazzi della corsa agonistica, poco dopo tutti noi, una massa enorme di persone che scemeranno dalla piazza fino alla piana dove indossare le ciaspole e via, camminare nella notte sotto la luna che ha deciso di farsi vedere dopo notti e notti nascosta dalle nubi.
Non piove e non nevica, cosa che era prevista per questa nottata… in fondo è meglio cosi.
Inizia questa gara-non gara, questa corsa nella neve con le racchette ai piedi che ti fanno camminare in modo strano, una postura che presto mi farà rallentare perché innaturale e sembra che scottino le gambe ed i piedi.
La mia gamba non vuole saperne di guarire e quando le chiedo poco di più del solito urla vendetta ma tengo duro e dopo 4 km, appena dopo il ristoro, decido che è meglio non forzare e prendo il percorso corto, 7 km anziché 10.
In fondo competo solo con me stessa.
Inizio ad essere stanca e mi rendo conto di rallentare, mi passa anche un bambino col cane… resto un po’ male in verità ma non so che farci.
Quando vedo il cartello 1km al traguardo, beh il sollievo è parecchio, sono cotta.
Mi rilevano il tempo elettronicamente e mi tolgo le ciaspole dai piedi, è un sollievo poter camminare di nuovo con un andatura normale!
Musica, un enorme falò, la telecronaca di Tele Boario ed un sacco di persone fanno sembrare tutto, ed in fondo lo è, un enorme festa.
Mi avvicino al centro Adamello ed entro nella grandissima sala adibita a ristorante per i partecipanti, la mia iscrizione comprende una cena completa e, poco oltre l’ingresso, mi sento chiamare… Kathyyyyyyyyyy!!!
E toh che ti vedo Super Mario, conosciuto a Guastalla lo scorso anno all’Aironbike e che ho rivisto parecchie volte nel corso della passata stagione di gare in mtb.
E’ veramente un piacere e parliamo del più e del meno e scopro che ha fatto niente popo di meno che l’agonistica, la gara degli Iron man, quelli che corrono tra le nuvole…gli Sky runners… a però, bravo!!!
Ci si da appuntamento alla prossima Aironbike del 1 marzo, un saluto ed ora pappa perché sono morta di fame.
Ti siedi e poco alla volta passa la stanchezza e ti rilassi mangiando un piatto caldo in compagnia di moltissimi altri che hanno passato la serata come te a scorrazzare tra la neve.
Ma ora è meglio tornare verso vale, verso casa.
Nell’uscire mi accoglie una nevicata con fiocchi pesanti, che fortuna però che non abbia nevicato durante la gara.
Raggiungo la macchina e parto con calma, ci vorrà un ora e mezza per tornare a casa e mi rilasso mentre guido, le gambe sono pesanti ma in fondo la stanchezza è quanto mi aspetto alla fine di una gara, grande o piccola che sia, significa che ho lottato e che sono arrivata…
I numeri dicono 4391 persone alla partenza, 45 a nella categoria femminile e 101 in classifica generale..
Non male in fondo per una old lady… fino alla prossima.
Kathy Pitton
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