La nuova squadra

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Atletica Franciacorta

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Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


domenica 1 febbraio 2009

Tra i fiocchi delle terre basse.


2° Gran premio le Magnolie, domenica 1 febbraio.
Questo è quello che si legge sulla scheda gara di Pianeta mtb ma se una domenica mattina d’inverno decidi di farla ti ritrovi nelle “terre basse” della pianura bresciana, quasi un ora di strada da casa mia e ci avviciniamo tra una danza di fiocchi di neve quasi inaspettati.
Le previsioni parlavano di neve in pianura ma non credevo che azzeccassero cosi bene quello che mi si è presentato davanti agli occhi stamattina e ad un certo punto ho pensato che Dado si fosse girato dall’altra parte a dormire anziché vestirsi e caricare la bike sul furgone.
Ma poi sento il rumore ormai famigliare del motore del suo “bolide” bianco e preparo la sua tazza di caffè con 4 cucchiai di zucchero, gli apro il cancellino e prima ancora che sia in casa ha già la tazza fumante tra le mani.
Partenza! E siamo sicuri di non sbagliare strada stavolta? Lo scorso anno ci eravamo trovati da tutt’altra parte ma stavolta tutto liscio e poco alla volta ci avviciniamo a Verolanuova, sede dell’ agriturismo che organizza il 2° Gp di Mountain bike delle Magnolie.
Leggo i cartelli con i nomi dei paesi, alcuni li conosco altri sono completamente sconosciuti e ad un tratto dico: ma non era Offlaga quel paese col detto sulle oche? Una roba del genere: “i fera i oc col martel de paia”…..beh iniziamo a ridere che quasi dobbiamo fermarci per non finire fuori strada! Va beh avrò sbagliato detto o magari paese oppure tutti e due e magari anche il dialetto ma non credevo di sbellicarmi cosi dalle risate.
Vediamo l’agriturismo da lontano, arrivati.
Non sono molte le macchine stamattina, forse la neve ha scoraggiato più di qualcuno che, magari, ha preferito stare a casa al caldo.
Numero di gara: 302, uno in più di domenica scorsa.
Il solito chiamarsi ed il prenderci in giro che fa parte del colore della tribù dei pedalatori mangiatori di fango, un altro caffè per scaldarci e si avvicina l’ora della partenza.
Ci si veste in fretta, la bici giù dal furgone e via a pedalare per scaldarci un poco; non passa molto tempo ed uno dei giudici di gara ci chiama a allo striscione di partenza dicendo: ci siete tutti? Non è che ce ne mancano alcuni come domenica scorsa? Credo stia parlando di noi due quando la scorsa settimana ci siamo presentati allo striscione di partenza con 15 minuti di ritardo sul gruppo!!! Che figure…
Via! a pochi metri dalla partenza vedo un biker a terra, spero non ci siano danni; poco dopo si entra in un fettucciato tipo prova speciale in un campo arato……un pantano dove si sprofonda ed in un attimo si sgrana il gruppo ed i primi davanti già sono in fuga.
La mia gara è come sempre tranquilla, non cerco di fare più di quanto il mio corpo permetta, con calma arriverò ugualmente alla fine.
E sarà bello fare tutta la gara con una ragazza alla sua prima esperienza di gara, in alcuni punti siamo state ruota a ruota a pochi centimetri una dall’altra, assieme abbiamo fatto un paio di centinaia di metri in più sbagliando percorso ma, alla fine, ci siamo aspettate: credo sia stata una specie di solidarietà al femminile in un mondo quasi esclusivamente di competenza maschile dove noi, l’altra metà del cielo, facciamo le nostre piccole intrusioni in rosa.
Sentieri nel bosco resi scivolosi dalle piogge degli scorsi giorni e dalla neve che scende senza tregua stamattina, strade infangate dove le ruote slittano quando passi da un solco all’altro e le zolle di terra rossa e grassa che si attaccano ai copertoni nell’attraversare i campi e dove devi cercare di stare nella scia di chi hai davanti o che è passato poco prima per non sprofondare; percorso reso duro dal clima invernate ed il freddo che poco alla volta rende tutto più pesante e la stanchezza non tarda a farsi sentire.
Un “guado” da passare e le foto di rito lungo il percorso, gente che non conosci che ti incita e ti sembra di andare più veloce con quelle parole gridate da sconosciuti che ti sorridono; poco alla volta ci si avvicina al traguardo e di nuovo si entra nel campo e sembra che la terra voglia trattenerti ma sai che è la stanchezza a farti pensare cosi, a rendere più faticosa una fatica conosciuta ed amica.
I giudici ci aspettano e ci indicano il traguardo, la nostra gara finisce prima degli uomini, un occhio di riguardo per le “quote rosa” che sono pochissime anche oggi.
Un profumo di carne arrosto mi avvolge all’arrivo ed il ristoro accoglie tutti con pane e salamina, vin brulè e tanto altro ma prima lavo Valchiria dal suo carico di fango ed aspetto Dado che aveva un giro in più da fare.
Poco alla volta arrivano tutti, i visi stanchi e resi quasi irriconoscibili dal fango, le maglie delle squadre che sembrano tutte dello stesso colore ma tutti con un sorriso sulle labbra a scambiar battute ed impressioni sull’ennesima domenica mattina nel fango.
Mi cambio e mangio un panino, un paio di battute con Charlie, con Graziano e Luca, Ermanno dell’Agnosine che mi chiede se potrà leggere il resoconto di gara (era lui a terra alla partenza) e ci si avvicina al banco della giuria e si aspettano le classifiche.
Chiamano le due donne al ritiro premi e ridiamo rendendoci conto che siamo nella classifica mista con i ragazzini!!!!
Anche Dado ha il suo momento di gloria con il settimo posto della categoria M5/6 assieme a Natale ed Alberto.
Le foto per ricordare un momento della nostra vita e stavo uscendo quando mi richiamano dentro: alle due signore in mtb un altro premio!!! Per la classifica femminile stavolta.
Si torna a casa e lungo la strada si parla di tutto e di più, si mandano gli sms agli amici per raccontare loro della nostra “impresa sportiva” della domenica e già si pensa alla prossima volta, un altro percorso, altro fango, forse altra neve a raffreddare le mani ed il viso ma, di sicuro, un’ altra serie di risate, un'altra giornata da ricordare con un sorriso.
Ed io ci sarò ragazzi!
Kathy Pitton

3 commenti:

Monte Cantiere Outdoor ha detto...

Ciao Kathy, complimenti per quanto hai scritto su GPS OUTDOOR, io non faccio gare ma abbraccio in pieno la Tua filosofia! Oltretutto ho visto che uso lo stesso modello di blog anch'io, il verde della natura e il bianco della neve. Complimenti di nuovo per come prendi la vita! Se vuoi farti un giro sul mio, piccolo, blog ecco qua: www.montecantiere.blogspot.com Fra l'altro siamo coetanei, come vedrai sul mio profilo!

Anonimo ha detto...

imparato molto

Anonimo ha detto...

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