La nuova squadra

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Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


domenica 8 febbraio 2009

Fare la spesa in mtb….


Uno potrà pensare: chissà cosa centra la spesa con la bike.
Al momento l’ho pensato anche io quando mia figlia mi ha detto: ma vai a fare la spesa in bici mamma?
Poi invece ho capito che la sua voleva essere una battuta per il fatto che, nelle ultime tre domeniche sono sempre arrivata a casa con il pacco premio contenente di tutto e di più…
Non sarà sempre festa, in fondo ho fatto garettine qua attorno con poche donne partecipanti ed allora è quasi scontato il fatto di portare a casa qualche omaggio, ma è un premio ed è bello riceverlo per qualche cosa che amo fare e che costa fatica fisica ma non fatica mentale, anzi…
Si stà cosi bene dopo aver fatto le gare, ci si incontra con un sacco di amici, si scherza e ci si prende in giro e qualche volta mi piace stare al margine di tutto ciò ed osservare, guardare ed ascoltare i discorsi, il continuo raffrontarsi ed il mettersi in gioco.
Vedo il viso di uomini che magari rubano tempo alla famiglia ed al lavoro per sporcarsi di fango, per arrivare a casa bagnati fradici e, forse, con i pantaloncini della tuta rotti da qualche cespuglio dove si è finiti per errore o perché la traiettoria di gara ci ha fatto passare troppo vicini agli stessi oppure ancora donne e ragazze con un filo di rossetto comunque, le unghie smaltate che sbucano dai guanti da ciclista che sono femminili piu che mai nonostante il fango, nonostante il viso sia, qualche volta, reso irriconoscibile dalla polvere o dalla stanchezza accumulata.
Ed ancora guardare le facce di quanti guardano a bordo campo o bordo strada e sorridono e magari pensano che siamo completamente fuori.. ma nonostante questo ti fanno un applauso e ti urlano Bravo!!!
Ma volevo raccontare la gara di oggi, l’8° Memorial Massetti di Leno, una cross country in pianura che sembrava una risaia di Vercelli, acqua ovunque, un fango denso ed appiccicoso che sembrava attaccarsi dappertutto e non mollarti mai ed il pedalare e non andare avanti ed ogni metro guadagnato sembrava una conquista.
Il gesto scaramantico promesso ad un amico di farsi due strisce sotto gli occhi con il fango fa sorridere qualcuno ma per un attimo mi sento un guerriero come gli All Blacks.
Alcuni tratti a piedi con la bike a spalla e mi sembrava di non riuscire a sollevare i piedi dal fango come se lo stesso volesse trattenersi le mie scarpe.
Quante volte ho detto a me stessa: adesso mi fermo, basta!!
Ma poi continui e vai avanti, qualcuno ti sorpassa e ti dice di non mollare e pedalata dopo pedalata arrivi al traguardo.
Un solo giro che mi è costata una fatica grandiosa anche perché la qui presente old lady ieri sera se ne è andata a ciaspolare per la classica in notturna in valle Camonica, un appuntamento a cui non so rinunciare da anni.
Dal candore della neve rischiarata, anche se per poco, da una splendida luna, al fango delle pianure della bassa bresciana, un salto di luogo e di stato incredibile.
Una doccia calda, il semplice cambiarsi d’abito ed ecco che la fatica se ne va via ed aspetti le classifiche ( e ce le faranno aspettare un sacco di tempo) mentre ti bevi un caffè e fai due chiacchiere con gli amici, Dado che fa la spola dentro e fuori del bar per vedere se sono stati finalmente esposti i risultati ufficiali e la premiazione alla fine con i vari premi in natura, pacchi contenenti alimentari di vario genere solitamente molto graditi da tutti.. ed uno spetta anche a me come quinta donna classificata.
Quasi non serve salutare anche perché tutti conoscono i calendari a memoria e gli appuntamenti per la prossima avventura nel fango non si segnano sull agenda ma nella mente e so che la prossima domenica, in un qualche altro campo di gara, ci saranno di nuovo tutti..
E ci sarò anch’io.
Kathy Pitton

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