La nuova squadra

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Atletica Franciacorta

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Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


domenica 11 ottobre 2009

8° Rally delle Madonnine


………..Madonnina che Rally direi io!
Sei del mattino e sveglia che suona, colazione mezza addormentata, Valchiria in macchina, scarpette al seguito, felpotta calda che fa freddo e via alla volta di Madignano, Cremona.
Il navigatore mi manda a far strade secondarie, buio pesto e nessuno in giro a quest’ora, certo è domenica mattina e visto la giornata piovosa di ieri tanti se ne staranno al caldo del loro letto sotto le coperte; c’è mancato poco che lo facessi anche io ma poi no! Non se ne parla, a casa una domenica sul divano…. e se poi mi stufo?
Poco dopo Orzinuovi mi accoglie la nebbia, una bruma sottile che nasconde il terreno e le piante ed è cosi strano, fino a pochi giorni fa ce ne andavamo in giro a mezze maniche ed in bici faceva caldo, ora ho voglia di arrotolarmi in una coperta e stare al caldo; certo l’autunno è già iniziato, i colori che si vedono girando in bicicletta ce lo ricordano, ma il tepore del sole è cosi piacevole che il solo pensiero di un altro lungo inverno mi rattrista un po’….pero si va a correre con le ciaspole e, anche se non come la bike, mi piace ugualmente.
Arrivo al centro di questo paesino della bassa alle otto e già c’è movimento in giro, un the caldo al bar del centro sportivo e via al ritiro pettorale, il 31 mi aspetta per essere attaccato a Valchiria.
Neppure il tempo di voltarmi che mi chiamano per nome, ho regolarmente pagato l’iscrizione ma, a quanto pare, non lo dovevo fare e gli organizzatori mi ridanno l’importo versato, grazie ragazzi!
Torno alla macchina, qualche faccia nota in giro, Fappani, Pasquali, Catina…. quelli che volano insomma; preparo la mia bici, finisco la vestizione del biker domenicale e due pedalate per scaldarmi, ho perfino messo l’olio riscaldante ed i manicotti, frizzantina quest’aria mattutina di pianura.
Incontro Anna, campionessa provinciale cremonese, le solite chiacchiere del pre gara ed in un attimo è ora di partire: tre giri da 13 chilometri, in preventivo due per me ma bisogna fare sempre i conti con l’oste ( ed in questo caso con le radici del single track nel bosco).
Pronti via!
Parto piano per scaldare l’ambaradan, strada bianca, fettuccia nel campo a delimitare il giro di lancio, mi concentro abbastanza bene per capire quale sia il ritmo di gara da prendere e via in mezzo ai campi della bassa; mi piace questo percorso e non è vero che le gare di pianura non sono belle, sono diverse questo si, ma comunque piacevoli; si vedono tanti posti diversi senza l’affanno del dover spingere sui pedali al massimo per salire le ripide strade del nord della mia provincia bresciana, un pedalare più “tranquillo” ed anche se raggiungo una velocità di crociera decente non resto senza fiato e posso guardarmi in giro.
Mi piacciono i passaggi lungo il fiume e le strade bianche che passano accanto alle cascine hanno quel fascino che ricorda tanto le storie raccontate da Guareschi, quegli spaccati di Italia che sembrano cosi lontane dalla frenesia delle città, le macchine, le moto, il cartellino da timbrare…..una bolla temporale in cui ritrovo tranquillità, un po’ come vivo la mia mtb.
Inizia il sentiero nel bosco e ricordo perfettamente le parole di Graziano Cantoni ala partenza, quei due pezzi di radice che affiorano dal sentiero; mi ricordavo le parole ma mica mi sono ricordata di rallentare però!
A rallentatore sicuramente finisco su Candid Camera.
La sequenza fotografica fatta dal fotografo presente è da premio, quattro scatti che immortalano il mio ribaltamento in avanti con bike al seguito, un mezzo carpiato con avvitamento, sempre con la bici attaccata ai piedi e l’atterraggio sul ginocchio sinistro con urlo incorporato che se mi hanno sentito le mucche delle stalle vicine non fanno il latte per una settimana!
Che male, madonnina che male, che maleeeeeeeee!
Per onor di firma ho finito il giro, sosta ghiaccio dalla croce rossa lungo il percorso, altra pedalata piano piano e mi fermo anche a chiedere ad un ragazzo fermo lungo la strada se ha bisogno di aiuto ma ha rotto la catena e non ce nulla da fare se non ne hai una di ricambio.
Al traguardo esco un po’ a testa bassa dal percorso con Alfio Montagnoli che mi accompagna con le sue parole; altra sosta ghiaccio dalla Croce Rossa, lavo la bici e zoppicando mi avvicino alla macchina; ci si sente sempre un poco sconfitti ed anche se sentivo una fitta costante ed il livido piano piano colorarmi la pelle ho sinceramente pensato che un altro giro potevo farlo…. cosi poi me ne stavo una settimana a casa col ginocchio sotto ghiaccio e ferma sul divano, proprio quello che non amo fare, pazienza.
Doccia in solitaria con gradevolissima acqua calda, un mega ristoro offerto dai ragazzi del gruppo sportivo locale, aspetto che tutti arrivino al traguardo ed un occhiata alle classifiche la do ugualmente anche se so benissimo di non esserci………solo nella classifica però!
Anche se non risulto nella lista finale dei classificati anche oggi ho preso parte ad un evento sportivo e sono stata in un posto diverso da quanti già conosco; ho potuto scoprire un pezzo di Lombardia dove è bello pedalare in riva al fiume ed ho imparato che si chiama Rally delle Madonnine per le tantissime icone sacre disseminate lungo il percorso.
Tra qualche giorno sarò di nuovo in sella alla mia Valchiria e deciderò dove andare a pedalare la prossima volta.

Kathy Pitton

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sarebbe molto interessante vedere le foto dell'........evento. Già il fatto che ti possa leccare le ferite è positivo, ma comunque mai ferita nell'animo di combattente.