E’ vero che invecchiando uno perde un po’ la Trebisonda ma il passare un giorno a cercare un lago che non c’è sulle cartine della Lombardia è da ricovero; meno male che c’è internet ed i motori di ricerca ed ecco che scopro che il lago Gerundo è stato prosciugato dagli antichi abitanti delle pianure, forse per coltivare terreno o semplicemente perché le zanzare antiche rompevano le scatole esattamente come quelle moderne….sta di fatto che arrivo a Bagnolo Cremasco alle nove e mezza di sera, parcheggio il mio camper praticamente di fronte ala partenza di questa gara che inseguo da tre anni e vado a dormire: sono stracotta dopo la 3h endurance di Montichiari, una puntata veloce a casa per cambiare la roba nella sacca e via nella notte nella pianura cremasca.
Mi ricordo di mettere l’ora indietro sull’orologio ed alle 10 sono a nanna.
Sveglia e caffè, non cambia nulla del mio rituale mattutino anche se la casetta su ruote è piccolina ha tutto quello che ho a casa; cerco di non rompere le scatole a chi vuole ancora dormire ed alle sette e mezza in punto mi presento al tavolo dei giudici per ritirare il pettorale e bermi un altro caffè al bar del centro sportivo, aspetto Zambo che arriva poco dopo ed in un attimo siamo già sul campo di atletica a scaldar le gambe in questa bellissima mattinata di sole invernale, e dire che fino a ieri accendevo il riscaldamento a casa!
Le nove arrivano in un attimo, saluto le altre ragazze in griglia e via che si parte…. Strada, ghiaia e fango…..denso che appiccica alle ruote, quel terreno in cui sprofondi e sembra voglia tenerti li a dispetto di tutta la fatica che fai per pedalare ed uscire, e gli spuntoni del mais tagliato non aiutano e sembrano avvinghiarsi alle ruote dentate del cambio… tre volte mi sono fermata a togliere pezzetti di rami e foglie dalle ruote dentate…o forse era la scusa per fermarmi un attimo e respirare e riposare.
Certo che i sessanta giri di pista di ieri non hanno certo reso la mia pedalata piu fluida, la stanchezza accumulata si fa sentire e non posso di sicuro pensare che la gara di oggi mi serva da scarico, anzi! Avro’ bisogno di qualche giorno per recuperare e, di sicuro, questa è la chiusura della stagione 2009, lunghissima rispetto agli anni passati e di certo non ringiovanisco…
Pedalo con calma, non avrebbe senso fare altrimenti e quando passa la moto ad avvisare che arrivano i primi penso che io non ho fatto neppure il primo giro! Accidenti se corrono però!
Prima Graziano cantoni, Mauro Zambo poco dopo mi sorpassano e la ringhiata del tipo “ non parlarmi più di queste gare piatte per favore..” mi fa ridere! Ma dai Zambo , fai tantissime gare, non ti lascerai certo spaventare da un po’ di fango sotto le ruote… tra i capelli, sul viso, sotto le unghie…..
Il fango è pane per noi bikers, quando non c’è sembra manchi il condimento dell’insalata che è buona comunque ma manca quel non sò che che la rende speciale ed eccoci allora ad imbarcarci in queste gare fuori stagione dove sai benissimo che troverai fango visto che il sole splende oggi ma nei giorni scorsi Giove Pluvio ha avuto parecchio da fare.
Alla fine del primo giro per un attimo penso di mollare ma poi so’ che per giorni brontolerei con me stessa, quello che inizio lo devo finire ed allora via sotto l’arco dell’arrivo dove un giudice mi mostra un cartello con scritto 1 giro e mi sento una specie di Valentino Rossi ( che oggi ha stravinto il suo 9 mondiale Grande Vale!!!!) e riparto e avanti che prima o poi arrivo.
Ho un compagno di viaggio nuovo, Corrado, una new entry del mondo dell’off road: un ragioniere di Milano alla sua prima gara in assoluto; finiremo la gara assieme con tanto di braccia alzate al traguardo e ridendo come due ragazzini! E bravo Corrado, cosi si fa, a dispetto di quelli che lo sport lo praticano seduti sul divano a guardare la partita e ci guardano come se fossimo Venusiani, noi abbiamo il coraggio di metterci un numero davanti e provarci mettendoci in gioco, consapevoli dei nostri limiti ma orgogliosi di non dover dimostrare nulla a nessuno se non a noi stessi!
Una doccia calda lava via il fango ma la stanchezza stavolta resta, ci vorrà qualche giorno per smaltirla tutta; la premiazione mi vede ottava tra le donne ed uno stupendo mazzo di gerbere colorate in cucina me lo ricorderà per qualche tempo assieme alla confezione di formaggi e latticini che era il pacco premio delle donne….
Ma la cosa più bella è stata sentirsi dire da Anna Scardelli, la campionessa provinciale cremonese, che le porto fortuna! Ogni volta faccio una gara in cui lei partecipa arriva prima. Sono contenta per te Anna ma sono ancora più contenta di averti come amica semplicemente perché tu capisci quale sia la passione che mi spinge ad alzarmi all’alba, a vestirmi come Mandrake e spingere sui pedali al freddo, sotto la pioggia e nel fango ma avere solo voglia di sorridere.
Alla prossima ragazzi.
Kathy Pitton
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