Riposo…….bella parola!
Ma se non ho voglia di riposare, se le gambe hanno voglia di correre ed io con loro, se il solo vedere Valchiria sola soletta in cantina mi fa venire il magone allora non c’è niente da fare, si cerca sul web e mi si spalanca un mondo di gare invernali, tutte in Emilia Romagna.
La prima utile risulta questa a Consandolo d’Argenta, paese vicino a Ferrara, 6° prova della Winter Cup…qualunque cosa sia decido di andarci e basta.
Alle 10 e mezza del mattino, sacca e bike in macchina e via ad imboccare l’autostrada, musica a palla e quasi 300 km da macinare per arrivare laggiù, quasi al mare.
Un mare che non avrò tempo di vedere seppure sia poco lontano, un mare di cui però sento l’odore e la piatta distesa di terra fin dove i miei occhi vedono mi ricordano tanto il paesaggio di Grado e Lignano, dove passavo l’estate da ragazzina.
Solo poche persone sono presenti al campo sportivo quando arrivo tre ore dopo, manca parecchio tempo alla partenza ed il numero 4 da attaccare alla maglia è un poco sbrindellato dall’utilizzo ma l’importante è che si veda, consumato o meno che sia.
Ho tempo per un piatto di pasta nel vicino ristorante ( e ci han messo talmente tanto pepe nella salsa al pomodoro che ancora adesso ho le labbra che bruciano), un caffè e presto è ora di preparare la bici e vedere se due settimane di inattività hanno inchiodato o meno le gambe.
Monto la ruota davanti tra gli sguardi divertiti dei presenti, chissà perché una donna in versione meccanico fa scappar da ridere, un po’ d’olio sulla catena e via a provare il percorso, un anello poco più lungo di 5 km, giusto per vedere com’è!
Un pezzo sulla ciclabile, strada bianca e ghiaiosa che mette alla prova l’equilibrio e poi giù in una cascina lungo un canale; un trattore stà dissodando un pezzo di terreno e si ferma al mio passaggio ma i segni lasciati dalle sue pesanti ruote sono di traverso rispetto al senso di marcia ed è una bella battaglia stare in piedi ma eccolo il fango………un mastice denso e colloso che mi incolla le ruote al terreno e mi ci vuole un po’ per capire che se passo tra le piante faccio prima pur allungando il percorso.
Un vigneto poco dopo da percorrere a zig zag tra un filare e l’altro ed ecco una voce che riconoscerei tra mille….”Kathyyyyyyyyy”.
Umbry dello Sculazzo Team!
E lui corre a piedi e mi ci vuole mezzo km per raggiungerlo, va più veloce lui a piedi che io in bike, robe da matti!
Farà la corsa Duacross in solitaria, una frazione di corsa e poi via in sella, che forza però…
Alla fine del giro di prova mi fermo a chiacchierare un attimo con sua moglie a chiacchierare e presto vien l’ora di partire, i ragazzi del ciclocross hanno finito e tocca alle nostre ruote grasse.
Gara Uisp per cui regolamento diverso dalle gare a cui sono abituata, mi chiamano e mi fanno schierare con il gruppo dei G5…. Dovrebbe essere il nostro M6 penso, va beh via che si parte; so di dover fare 5 giri ma mi dicono di tener d’occhio il cartellone alla partenza dove verranno scritte le indicazioni di gara giro dopo giro e piano piano inizia la mia gara.
Lascio correre le ruote, non è una gara lunga ma comunque devo pedalare e su quel fango ci si stanca ed i tratti d’erba resi pesanti dal Generale Inverno si fanno sentire nelle gambe ma giro dopo giro mi avvicino alla fine, passando e ripassando nel meleto accanto al sentiero, schivando tutte le volte la stessa grossa e rossa mela caduta dalla sua pianta…
Forse non è un percorso tecnico e taglia gambe come quelli sulle mie colline e montagne lombarde ma mi è piaciuto comunque e, come sempre, mi ha dato modo di pensare staccando la spina dal lavoro, dai mille impegni, dalle riunioni e dalle conferenze stampa, lasciandomi stanca si ma serena.
Quando poi, alla consegna del numero di gara, mi premiano un sorriso scatta automatico.
Ho la macchina piena di prodotti alimentari, 10 kg di mele e zucche dalle forme piu strane oltre al sacco con formaggi pasta e biscotti!!!
Ripongo la bici in macchina, un cambio veloce per non avere freddo, ho molta strada sa fare per tornare a casa.
Tre ore di tempo per pensare che in fondo ho fatto bene a decidere di venire fin quaggiù, non certo per il premio ma perché anche d’inverno la mia moutain bike mi può regalare belle sensazioni…. Di stare sul divano in pigiama per il momento non se ne parla, avrò tempo per farlo…..
Alla prossima
Kathy Pitton
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento