



Il GLiso è sempre il Gliso e dobbiamo tenercelo cosi, un vulcano perennemente in eruzione ad inventare percorsi ed a trovare sentieri che manco morta ho trovato in tutti questi anni in mtb!
E dire che ne ho macinati di chilometri in Franciacorta sulla mia bicicletta ma lui, puntuale come un orologio svizzero, ecco che ti trova le varianti e se non ci sono, le inventa a suon di piccone e badile.
Facciamo un passo indietro e procediamo per ordine.
Sono tre anni che faccio il Campionato Provinciale invernale del Csi e quest’anno, sorpresa, scopro che c’è una gara nuova, il Cross delle Torbiere appunto, organizzata dalle Guide Mtb Iseo, ovvero sia il Glisoni su citato!
Il fatto poi che è a Clusane, a circa 1 km da casa mia poi è praticamente un invito a nozze e certo che la faccio… si ma devo imparare a fare i conti con le mie gambe però, che protestano di brutto visto che ieri sera hanno dato tutto quello che avevano alla ciaspolata a Vezza d’Oglio e che, stamattina, sono mosce e mogie che non vado neanche a spinta.
Cominciamo bene, anzi no, cominciamo con la sveglia che suona alle sette e mi sembra di essere appena entrata nel letto e, nello scendere, sento un cric croc alle ginocchia che mi fanno storpiare non poco il naso..ahi ahi ahi che male!
Si ma arriva Dado a prendermi col furgone, caffè praticamente tiepido e dai che andiamo la dietro la collina.
Cavolo c’è una marea di gente e coda alle iscrizioni.
Giorgio el Mexicano e Silvia, un sacco di ragazzi che ormai riconosco dal colore della giacca, qualche battuta e presa in giro ed arriva anche Zambo; poco dopo siamo a farci un altro caffè sul lungolago, meno male che devo scaldarmi!
Non c’è storia, le gambe non girano, sono stanca e la dimostrazione è la salita appena dopo la partenza; il fettucciato con la neve sgrana il gruppo ma, dall’inizio della salita in poi, non vedo piu nessuno! Mamma che impiastro e mi dispiace che Eugenio e Luca debbano fare da scopa e fine gara.
Luca mi dara anche un paio di spinte lungo la salita e mi dispiace un sacco che abbia dovuto aspettarmi e sopportare la polenta qua presente!
Devo imparare a scegliere ciò che voglio fare, due gare in due giorni sono impossibili ormai, ma mi piace cosi tanto stare in mezzo a questo “ branco di cavalli da corsa” che diventare un ronzino non mi attira proprio, anche se lo sono già…. Ma faccio finta di essere un cavallo baio di razza.
E con questa affermazione mi sono giocata anche l’ultima carta.
Ve beh, giu dalla discesa e quel sentiero con la scarpatella accanto che mi fa paura e sono cotta al punto che ho voglia di girare la bici ed andare a casa.
Quando sopraggiunge la moto che segnala l’arrivo del primo, Pasquali, mi sposto e lascio passare, da qua in poi con molta calma seguo il tragitto e mi avvicino a CLusane.
Luca è andato avanti, non sono più sola e sono contenta cosi, lascio passare quelli più veloci e cerco di non intralciare e quando entro nella parte finale del tracciato segnato dalle fettucce bianche sono sinceramente contenta di essere stata doppiata e che la mia gara finisca qua.
Vedo uno dei ragazzi del R.S. Bike che era in valle ieri sera e mi fa i complimenti, perché, lui dice di non essere riuscito neppure ad arrivare fino a qua in bike stamattina, figurati fare una gara.
Si ma lui è mica mezzo matto come me però.
Mi scappa dia ridere. Ieri sera sono stata brava ed ho corso e raggiunto l’obbiettivo prefissato ma oggi sono stata un vero disastro.
Il bello è che il disastro lo hanno anche premiato con un quarto posto ed un sacco di prodotti alimentari.
Mauro Zambo scappa a casa, deve lavorare oggi, Nonno Volante Natale Reboldi oggi ha fatto da spettatore perché, con i ragazzi del Mtb Iseo Racing, parte per Capo Verde nel pomeriggio per una settimana di relax ed allenamenti al mare… che invidia.
Dado mi accompagna a casa e si ferma un attimo a lavare la bike e per un bicchiere di succo; adesso mi metto tranquilla e cerco di riposare un momento, credo di essermelo meritato.
Chissà perché, seduta sul divano, mi ritrovo con le mani piene di depliants di gare in bike e ciaspolate varie in giro per la Lombardia…..
Deve essere una ben strana malattia la mia, chissà se è curabile o se sono condannata a vita.
Chissa’…..
Alla prossima ragazzi
Kathy Pitton