La nuova squadra

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Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


domenica 22 agosto 2010

1° Trofeo dell’Altopiano… senza benzina!!!!


Diesel o benzina, verde o meno che sia, qualunque motore necessita di benzina e fin qua non ci piove! Ma che servisse anche alla mountain bike lo sapevate?
Eh, appunto, benzina per far girare le gambe che dovrebbero spingere sui pedali o almeno cosi dovrebbe essere no?
Già vado piano di mio, le salite poi le soffro tutte che è una meraviglia e le discese se sono troppo…discese …le patisco perché ciò paura e sono un impiastro da premio Nobel, se poi magari non mangio la sera prima perché sono al lavoro, vado a casa e non dormo e butto la bike in macchina alle sei del mattino e mi fiondo a Serle per il 1° Trofeo dell’Altopiano senza neppure un caffè decente, voglio poi vedere come diavolo ti pedalo, che sia in salita, in discesa o in pianura….
Però sono stata la prima ad arrivare stamattina, alle sette meno un quarto ero li seduta sulle scalette che portano su alla verifica tessere che non si poteva ancora fare, visto che i giudici sono arrivati poco dopo; poco alla volta sono arrivati tutti, facce note ed amici e due chiacchiere si scambiano volentieri.
Torno alla macchina per preparare la bike, attacco il numero, metto le scarpette ed il casco e sono pronta per chiacchierare con Fabiana che ha dimenticato i guanti a casa… ne ho sempre due paia nella sacca, gliele presto volentieri uno.
Prova percorso, o almeno la prima parte con la salita che porta alla effettiva partenza con tutto l’ambaradan con l’arco ed il rilievo elettronico dei chip!
Pronti via: partenza a velocità più o meno controllata e partono tutti come dei razzi; ci metto un po’ ad arrivare in cima e mi farà compagnia, come sempre d'altronde, il motociclista servizio scopa, simpatico il ragazzo e scopro anche che è quello che fa i miei calzini da ciclista che compro sul mercato ad Iseo.
Bella storia, la volta prossima gli chiedo lo sconto!
Ma quando non ne hai non c’è storia e le salite sono dure e non vado su, mi sento le gambe vuote ed il fiatone non riesco proprio a controllarlo oggi, sarà il caldo, sarà la fame o la stanchezza. Sta di fatto che non c’è storia.
Ma io non torno indietro, non esiste che io torni indietro, deve succedere qualche cosa di veramente importante per far si che io molli ed allora avanti a piedi e non mi interessa un accidente di cosa pensano gli altri, l’ho cominciata e la finisco!
L’ironia della sorte è che avevo detto. Anche se la dovessi fare a piedi la faccio, due ore e arrivo.. e due ore sono state infatti….
Ma è stata una pena nel vero senso della parola.
Spesso avevo sentito i vari amici o compagni di squadra parlare del “restare senza benzina” ma non mi era mai successo in tutti questi anni ed ora ho capito cosa significa il non riuscire a fare neppure un passo, il non riuscire ad arrivare perché non ne hai più e non riesci ad andare avanti e ti sembra di stare male.
Ho chiesto dello zucchero o delle caramelle ai passanti…… a Vittorio Casciotta che, passandomi accanto, mi ha incitata come fa di solito,ma neppure lui aveva qualche cosa nelle tasche della maglia; un ragazzi, appena qualche metro più avanti di lui mi ha lanciato una fialetta di integratore, non so il suo nome ma lo ringrazio di cuore, devo a lui il fatto di essere arrivata in cima alla salita e di essere poi scesa a valle ed al traguardo, senza non sarei arrivata mai.
Grazie, mille volte grazie, chiunque tu sia e se per caso leggi queste righe, ti prego, la prossima volta incontri questa Old Lady fatti riconoscere, probabilmente non avrai più di un sorriso come ringraziamento, ma sarà sincero e verrà dal cuore, sinceramente.
Sono arrivata su, allo striscione del traguardo e come spesso accade stavano togliendo gli striscioni ma uno dei giudici mi ha detto: e ti sei lasciata qualcuno alle spalle……
Come no, sono ultima che di più non si può… ma qualcuno aggiunge “ e no, hai dietro quelli che si sono fermati…”.
Due fette di anguria, due bicchieri di the freddo ed è ora di tornate sul mio lago, al lavoro come ogni domenica pomeriggio ma il pensiero è andato spesso all’Altopiano delle Cariadighe o almeno credo cosi si chiami: è uno spettacolo!
Non avevo mai pedalato cosi a lungo, nella parte in discesa, su dei sentieri nel bosco cosi belli; anche se non ero molto lucida viste le condizioni in cui ho finito la gara e se alcuni sentieri erano tecnici e richiedevano parecchia attenzione, mi sono piaciuti e tanto.
Ci torno a settembre, in settimana magari, quando il mio lavoro sarà meno pressante ed avrò più tempo per uscire in bike e prendermela comoda, senza fretta stavolta e sicuramente non mi dimenticherò di portare due panini ed un paio di cioccolatini, che non centrano nulla con la dieta del ciclista ma fanno un gran bene all’umore.
Kathy Pitton

1 commento:

Monte Cantiere Outdoor ha detto...

Che dire... semplicemente grande come sempre, sei più forte tu di molti che si credono campioni!