Non sapevo neppure esistesse questo progetto della Regione Lombardia, unificare il Garda, il Sebino, il Como ed il lago di Varese con una unica e lunga serie di ciclabili più o meno facili, 320 km di strade bianche, sterrati tra vigneti e colline ed alcuni tratti promiscui tra biciclette e veicoli…
Fatto sta che scopro parta da Sarnico in fondo al lungolago, risale la lunga salita napoleonica dalla pendenza da mal di pancia e poi, quando la lingua si è attorcigliata ben bene attorno alle ruote e, per quanto tu cerchi di cambiare ma non trovi altre ruote dentate, ecco che scendi in un sentierino in discesa… e riprendi fiato!!!
Il sentiero è parecchio scosceso, pietre smosse dalle copiose piogge di questa estate acquosa, il rombo dell’Oglio sottostante mi ha fatto un po paura, corre come se avesse uno squadrone di bufali alle calcagna, ed il fatto che spesso il parapetto in legno sia crollato mi ha messo un poco in crisi ma è di una bellezza unica, selvatica quasi, e mette alla prova i miei riflessi e la capacità di governare la bike.
Alla fine si sbuca a Castelli di Caleppio e si deve salire lungo una serie di tornanti fino in cima alla collina per pii ridiscendere tra vigneti e prati lungo il fiume….
Cosi avanti per un bel po, un seguire di salite e discese, fiume accanto alle ruote e passaggi tra le piante di un bosco, costeggiare canali e zig zagare tra pedoni a spasso ed altri ciclisti.
Come spesso capita però nel mio girovagare senza meta, accade che non presto attenzione ai segnali e perdo la direzione e mi ritrovo in piccoli borghi sperduti dalle strade di ciottoli, santelle e chiesette che sembrano nascoste dalle piante, alla ricerca di un segnale stradale che mi riporti su strade conosciute.
E poi vedo un cartello che indica il Parco dell’Oglio Nord, entro ed inizio a girare per campi a non finire; dopo due ore comincio a pensare di aver perso la trebisonda e trovo una cascina abitata, sei o sette cani che mi corrono incontro abbaiando come forsennati, un contadino che mi guarda con uno sguardo tra la derisione e l’incredulo…. Praticamente ho girato in tondo per due ore, trentasette km tra canali da irrigazioni e coltivazioni di mais, stalle dimesse e lunghe strade bianche che sembrano non finire mai.
Praticamente il figlio, preso da compassione, mi guida col trattore fino alla strada provinciale… un grazie ed arrivederci e, finalmente, un cartello con scritto Chiari 13 km…..
Ussignur oggi non arrivo più!!!
Il bello è che ancora adesso mi domando come diavolo ho fatto ad arrivare dalle parti di Chiari se ero nella bergamasca, sono sicura di aver letto il cartello con scritto Gandosso ad un certo punto….
Bah!!!
Dopo quello che mi è sembrato un eternità vedo l’indicazione per la ciclabile dell’Oglio e la seguo fino a Capriolo, da li in poi verso il lago e casa.
Tradotto in tempi: 4h e 30 minuti in sella per 70 km.
Meno male che mi porto sempre lo zaino con due barrette e due soldi, prima o poi capiterà che mi perdo da qualche parte e dovranno venirmi a recuperare con l’elicottero…
La voglio rifare, tutta stavolta, con un minimo di organizzazione e cartina, seguirla fino alla Martesana vicino a Milano, ho già trovato tutte le info su internet.
Ho voglia di pedalare per ore e non fa niente se mi perdo tanto, prima o poi, la strada di casa la ritrovo.
Kathy Pitton
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