La nuova squadra

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Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


martedì 15 febbraio 2011

11° Caspolata al chiaro di luna

Non posso mancare a questa edizione, è il mio decennale.
Ne persi solamente una, non ricordo quale ed a casa ho una collezione di robette in legno, ogni anno diverse, che vengono consegnate come pacco gara e che mi restano come ricordo.
Delle piccole ciaspole in legno, un porta oggetti fatto a ciotola, un porta penne, un portaritratti, un piccolo quadro che raffigura il simbolo della ciaspolata, un porta chiavi, un infinità di piccoli oggettini di legno che mi portano ogni volta in Valle Camonica per questa "gara" sulla neve con le ciaspole.
Quest'anno ne ho fatte parecchie, un po' ovunque in giro per le valli qua attorno ma qua non manco e l'iscrizione l ho fatta piu di un mese fa.
Alle due del pomeriggio sono già per strada, tappa obbligata a Breno da Roger per vedere come stà, un caffè e due chiacchiere e poi via, verso Vezza d'Oglio.
Ci arrivo verso le 16, mi fanno parcheggiare al parcheggio numero 8 ed aspetto la navetta che mi porterà in paese ed al ritiro del pettorale.
Un sacco di gente come ogni anno del resto, un modo diverso di vivere la montagna rispetto al più tradizionale sci, frotte di ragazzi che, in compagnia, faranno la gara ridendo e scherzano.
Incontro Nadia, Milena, Daniela ed un sacco di altra gente di Iseo, i ragazzi della Odolese Mtb al completo, ciclisti che durante l'inverno alternano corsa e ciaspole per tenersi allenati ed altre persone che conosco, alcune di nome altre ancora di vista.
Sono sola come sempre ultimamente ma ormai la solitudine è diventata quasi una scelta, forse perchè cosi posso affrontare le mie "avventure" in pace, senza dover sempre mediare sui tempi, se faccio tardi o se voglio andare a fare qualche cosa lontano e fuori mano.
Certo, le volte in cui sono salita fin quassù in compagnia mi sono divertita ma posso divertirmi anche cosi, guardandomi attorno e sorridendo al ricordo di quelle belle avventure perchè sono tutte dentro i miei ricordi e per sempre con me.
Devo far passare quasi due ore per cui tappa al Retrò caffe per un the caldo e dopo poco, mi immetto nella grande piazza cha fa da partenza dove la musica di radio Numberone rimbomba tra le facciate delle case e la chiesa.
Prearo le ciaspole fuori dalla custodia, assetto lo zaino in modo che sia facile trasportarle fino alla prima neve che è quasi un utopia visto che hanno trasportato la stessa con 200 camion dal Tonale fino a qua per fare la striscia larga 4 metri e lunga 12 km, per far correre prima gli agonisti e poi le 4000 persone iscritte alla cara amatoriale.
In val di Non mi ero iscritta alla campetitiva, qua ho preferito non farlo, non ha molto senso, non sono un corridore ma un ciclista o almeno ci provo.
Alle sette pronti via.
meno male che mi ero messa davanti ed a sgomitate cerco di uscire dalla massa, corro lungo la strada del apese fino all'imboccatura del sotto-passaggio e poi via.
Non amo molto correre a piedi, mi fanno male le ginocchia ma ormai sono mesi che, nonostante tutto, continuo a correre, poco ma costantemente ed una volta scaldati i muscoli, vado, piano ma vado.
Giu alla piana di fronte al Centro Adamello corro verso la sctriscia bianca che, netta, si vede dall alto; il primo km lo faccio senza ciaspole di corsa, poi le infilo, allaccio e via... è piu difficile cavolo, le gambe devono tenere una posizione innaturale e sono pesanti e le ginocchia scricchiolano.
Ma io vado avanti, piu lentamente ma continuo, non si molla Kathy non si molla mai.
Al ristoro rubo solo del the caldo che finisco di bere correndo, se mi fermo non parto piu; ho fatto alcuni tratti da sola, la maggior parte delle persone la fa come passeggiata ed è giusto cosi in fondo, ma io voglio arrivare in fretta e tornare a casa perchè domani corro in bike.
Vedo l indicazione del passaggio al percorso breve, giro e via verso il traguardo; gli ultimi 400 metri non riesco a farli di corsa, ho male dappertutto ed arrivo al traguardo al passo.
mentre mi tolgo le ciaspole sento chiamare il mio nokme, sono i ragazzi della Odolese che mi chiedono come è andata...ho il fiatone, la schiena a tocchettiti, le ginocchia che scricchiolano ma bene dai... si bene.
E mi sento bene.
Super Mario mi arriva alle spalle e mi da un "amichevole" pacca sul fondoschiena scherzando coem fa sempre...lui corre davvero ed ha fatto il lungo in un ora e sette minuti.
Il mio tempo, il migliore di sempre sul corto, è di un ora e 7 minuti al mio orologio, 1h e 14 al rilievo cronometrico.
Sono contenta, ho fatto veramente un buon tempo per me stessa, 25 minuti meno dello scorso anno, seconda donna al traguardo in una classifica che non da premi ma solo soddisfazioni personali.
Vado fino alla grande sala dove si cena, mangio qualche cosa ed il tempo scorre piu lento ora, sono stanca ed è presto quando mi avvio verso la partenza delle navette che mi riporterà giu al parcheggio.
Dovro aspettarla un bel pò, forse l organizzazione di solito perfetta di questo evento ha subito un piccolo intoppo, ma una volta a bordo passa tutto, il freddo e la stanchezza.
Butto tutti in macchina, avvio il motore e mentre scendo a valle ripenso alla prima volta che sono salita fin quassu per questa gara, con Barbara, 10 anni fa ed a tutte le altre volte, con persone diverse, con un amico...
Ogni volta mi sono portata a casa delle belle sensazioni ed anche stavolta, nonostante sia sola,non sento il solito vuoto dato dalla solitudine; forse la solitdine stessa mi sta insegnando qualche cosa, stà rafforzando quella parte di me che ha bisogno di cure.
Affido i miei pensieri alle piccole mongolfiere di carta che , a centinaia, hanno solcato il cielo notturno mentre correvamo, sotto le stelle semi nascoste dalle poche nubi che avrebbero dovuto portare la neve e che invece hanno mancato al loro dovere ma non per questo è stata una brutta serata, anzi.
E' solo un piccolo tassello in più della mia vita.

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