Dai dai dai, su forza su che la sveglia è suonata da un po’,
non ho pronto nulla e devo andare fino a Bettegno, frazione di Pontevico e non
mi ricordo la strada.
Una corsa giu per le scale a prendere maglie, divisa, casco
e scarpe, butto tutto in macchina, quasi dimentico la ruota davanti della bike,
bevo al volo un goccio di the caldo e via verso la tangenziale di Brescia;
ricordo che devo girare verso San Zeno ed andare in direzione Manerbio, e
Bettegno deve essere da quelle parti in mezzo ai campi.
Ed infatti dopo 45 minuti circa ecco il cartello che indica
Pontevico e poco dopo la segnaletica “Vignalonga” creata dal Gliso anni fa e
che ormai tutti conoscono, strada dritta e macchine parcheggiate a destra e
sinistra, il solito colore delle gare e mi sento a casa.
Ciaspolata o no del sabato sera io la domenica mattina me ne
sto un gran bene in sella a Valchiria, magari la prendo più come una
passeggiata che altro ma va benissimo cosi, ormai mi conoscono e mi lasciano
fare. Verifica tessere, un caffè in compagnia e me ne torno alla macchina
parcheggiata a bordo strada, mi do una sistemata e preparo la bike, monto la
ruota davanti che quasi dimenticavo in garage, le gomme sono a posto, mi infilo
scalda-collo, berretta, casco e guanti ma mi accordo di aver dimenticato i
guanti cavolo.
Va be’ pazienza, tanto lascio passare tutti e cosi le gocce
riportate di fango non mi arriveranno in viso; ma ho dimenticato anche la
borraccia stamattina… chissà dove avevo la testa, magari ancora a letto a
dormire! Penso anche che siccome fa freddo berrò poco e tanto mi fermerò al
ristoro a bere the caldo per cui no problem, pedaliamo e bon!
Due giri li attorno per scaldarmi un attimo ed il sole è
davvero piacevole nonostante la temperatura sia decisamente rigida; lo scorso
anno c’era tantissima neve ma stavolta si è sciolta lasciando delle pozzanghere
enormi, sarà da ridere passare su quel terreno, meno male che il campo arato
verrà bypassato altrimenti sarebbe stata una bella scommessa passarvi
attraverso.
Pronti via, con il giudice ancora in mezzo alla strada che
quasi lo tirano sotto e ci sarà anche una caduta alla prima curva, meno male
che sono i ragazzi in coda altrimenti sai che ammucchiata sarebbe stata ma l’importante
è che nessuno si è fatto male anche se le cadute in mtb sono praticamente
comprese nel prezzo delle gare.
E via per le strade fangose cercando di evitare le
pozzanghere più profonde ma poi decido di passarci dentro, mi viene sempre
questo trip giocherellone ed un po’ fuori di testa… poi magari guardo gli
spettatori, non molti in verità, che mi
guardano con una faccia tra il sorpreso ed l’ilare… qualcuno mi dice anche “dai
signora…” e si perché si vede lontano un chilometro che sono vecchiotta ormai…
ma che bello però sentirmi praticamente all’asilo tutte le volte che pedalo nel
fango! Due giri mi spettano come donna e due giri faccio, alla mia maniera
naturalmente, facendo gli argini a piedi quando non ce la faccio, mettendomi in
parte quando arriva la moto che segnala il primo concorrente che è Fabio come
sempre, ormai Super Turbo Fabio per tutti. Ed arrivo al traguardo scortata dal
Gliso in bici con macchina fotografica a spalle come sempre, un goccio di the
caldo per lavare il fango dai denti e via alla macchina cercando di togliermi
di dosso maglie e calze bagnate.
Il panino al bar dopo aver cercato di lavare la bike almeno
un poco, una coca cola tra due chiacchiere con Elena Zappa che rivedo in gara
dopo tempo ed aspettiamo le premiazioni perché uno dei giudici mi dice “fermati
che le donne sono tutte premiate”!
E cosi mi porto a casa un servizio da sei di bicchieri di
cristallo con tanto di brocca che per me vale come un trofeo ma come sempre mi
sono divertita un sacco e credo che sia la cosa più importante. Del resto non
sono mai stata ne campionessa ne brava in bike, io pedalo il resto lo lascio
fare agli altri ma credo che ormai lo abbiano capito ed abbiano anche accettato
Old lady Kate in mezzo alle scatole, anzi no, in mezzo alle ruote…..
Alla prossima ragazzi!!
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