La nuova squadra

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Atletica Franciacorta

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Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


lunedì 11 febbraio 2013

Passeggiata con la luna in Val Sorda

Siccome non ho mai nulla da fare le ciaspolate sono tutte mie!!!
Mi piace da matti girare per monti con le racchette da neve ai piedi e visto che come ciclista valgo un fico secco ed ultimamente ancora di neno visto che stando in ufficio 9 ore al giorno devo aspettare primavera per poter uscire qualche ora di seguito a pedalare, mi dedico a questo sport alternativo.
Ed il silenzio che trovi vagando per monti è impagabile, esattamente come quando gironzolo per boschi in bicicletta.
Certo alcune ciaspolate hanno più di 4000 partecipanti ma ve ne sono ancora alcune poco conosciute oppure paesini piccoli e faticosi da raggiungere dalla pianura per cui ti ritrovi in qualche centinaio solamente e ben presto il gruppo si sgrana lungo i sentieri ed i prati innevati e resta solo il rumore dei passi con le ciaspole che affondano nella neve.
A Borno c'ero già stata los corso anno in compagnia di amici e mi era piaciuta talmente tanto che cis ono poi tornata durante l'estate con Alberto e Dado per rifare lo stesso percorso in mtb, raggiungendo il Rifugio Lorenzini e scendere dal lato opposto della montagna con una forma di formaggio nello zaino...una a testa ovviamente!!! e le risate me le ricordo ancora con la gente ferma al rifugio che si domandava da che diavolo di parte fossimo arrivati e che si uni alla nostra allegria a suon di calici di rosso!!!
E trovo di nuovo la locandina nel web e decido di tornare lassu'.
Chiamo Baby e Francesco ma questa volta non possono, restiamo Iveta ed io e stranamente, per la seconda volta di seguito, Dante che stavolta ciaspolerà con noi, non restando al bar ad aspettarci!
Finisco di lavorare alle 15.30, corsa a casa, qualcosa sotto ai denti e via verso la valle per arrivare a Pianborno alla Croce di Salven.
Parcheggio lungo la strada innevata e ghiacciata e l'ultimo pezzo a piedi, iscrizione sul posto visto che non abbiamo bisogno di ciaspole a noleggio e che per la cena ci arrangiamo da soli e abbiamo giusto il tempo per mettere quegli strani arnesi ai piedi che è gia ora di partire.
Incontro con piacere un sacco di amici, Alessandro e Cristina, Ramona con il suo compagno, gente di Iseo che ha deciso come me per una serata alternativa.
Via che si parte lungo un erto sentiero innevato e da li, per quasi due ore, si continuerà a salire fino al grande prato dove si trovano le indicazini per la Val Sorda ed il Rifugio Lorenzini.
Da li si vede la baita dove ci sono musica e thecaldo, vin brulè e torte, biscotti e sfongada, quel pane tipico della Valle Camonica che cosi spesso ho comprato per mia figlia.
Ci si ferma un attimo, due chiacchiere e presto si inizia a scendere facendo attenzione a dove si mettono piedi e ciaspole per via del ghiaccio.
Un altra ora passa prima di vedere le luci dell'arrivo dove ci aspetta musica e the bollente.
Piano piano si scende verso la macchina, si toglie tutto, si mette in ordineed iniziamo a scendere verso Ossimo dove ci fermeremo a cena in una pizzeria e, tra chiacchiere e battute, arrivano le dieci e mezza.
E' ora di tornare a casa ed ho voglia di caldo e morbido, il mio letto, anche perchè guardando il temometro che segna meno nove ho i brividi nonostante il riscaldamento della macchina sia al massimo.
Domani mattina mi aspetta un giro in bike con Dado alla Fantecolo Bike del Gliso, sarà gnecca come un biscio incavolato lo so già ma il bello è volerci provare nonostante ciò.
la sveglia la metto alle sette tanto sono a tre chilometri dalla partenza ed un attimo dopo mi addormento tra le braccia di un Morfeo amorevole che mi farà riposare un poco.
Ma so già che, nonostante tutto, l'anno prossimo ci verrò ancora.
Alla prossima ragazzi!


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