La nuova squadra

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Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


domenica 17 maggio 2009

9 colli off road ed un bicchiere di San Giovese.


Lo scegliere le gare in base al nome mi porta spesso cosi lontana da casa che la trasferta si trasforma in una piccola vacanza ed inizia col caricare la bike ed i bagagli in macchina questo fine settimana sui pedali.
330 km da percorrere ed arrivare allo stadio di Cesenatico e ritirare il pacco gara dell 8° edizione della 9 Colli Off Road e poi alla ricerca del piccolo albergo che ho prenotato online e la fortuna mi ha sorriso stavolta perché è praticamente dietro l’angolo ed a due passi dal mare.
Il tempo per mettere tutto in camera, Valchiria compresa sotto lo sguardo sorpreso dell’albergatore e via in spiaggia, a piedi nudi nella sabbia… che bella sensazione, era tanto tempo che non lo facevo.
Ma il pensiero và alla gara di domattina, all’altimetria, all’arrivo in salita tosta sotto l’arco medioevale di Montiano, questo paesino a pochi km dal mare dove però non trovi un metro di strada o piazza in piano!!!! O Sali o scendi, nessuna via di mezzo.
Va beh ci penserò domattina e poi devo ancora capire sta storia della partenza alla “francese”…
Il suono della sveglia mi ruba un bel sogno e giu a far colazione alle sei e mezza del mattino, nessuno in giro a quest’ora, solo le Old Lady suonate come me che vanno in bicicletta per l’Italia.
Alle sette e mezza sono già a Montiano, parcheggiare è abbastanza facile e la bike e pronta poco dopo, bandana del Pirata, due borracce per la sete che mi terrà compagnia di sicuro sotto questo sole e zaino in spalla.
Nella piazza bandiere e transenne che fanno parte dell’arredamento di ogni gara di mountain bike, l’arco colorato della partenza e lo striscione dell’arrivo che si tende sotto uno stupendo arco antico ma se guardo giu mi vengono i brividi: sembra la salita della Madonna del Corno, quella chiamata muro del Pianto…ogni bikers bresciano e bergamasco la conosce e sa quanto è dura ed il sapere che è all’arrivo, cioè quando sei cotto dopo ore in sella, mi da un po’ da pensare.
La voce dello speaker mi è famigliare e guardalo la Biker Alf, Alfio Montagnoli per la cronaca!
Un saluto e le due battute di rito come sempre quando ci incontriamo in giro per l’Italia e chiedo come funziona sta cosa della partenza francese: praticamente parti quando vuoi tra le 7.30 e le 9.00.
Però mi dicono che con il mio numero devo partire alle 10 nella griglia degli agonisti… ma no che non aspetto due ore qua in giro e dai che parto tra gli escursionisti, forse non risulterò nella classifica finale ma che importanza ha? In fondo io vinco sempre quando vedo lo striscione “Arrivo”per cui via che si parte per una nuova avventura.
Parecchi tratti di trasferimento in asfalto ma saranno molte le volte in cui mi fermerò nell’arco della mattinata a guardar giu per i crinali delle colline ai piedi degli Appennini, uno spettacolo grandioso!
Sembra tutto disegnato con la riga, sembra che persino le piante di pesche ed albicocche che si perdono a vista d’occhio, siano “ordinate”in grandi appezzamenti quadrati e qua interviene mia figlia che , all’arrivo , mi spiegherà la cosa delle Centurie romane, cioè il fatto che in epoca romana il territorio di conquista venisse diviso in quadrati o rettangoli di una strana unita di misura detta Iugero….cioè la quantità di terreno che un bue poteva arare in un giorno! Non ho parole!!!!
Va bene comunque stà di fatto che che Iugero o no ho pedalato per ore in un territorio bellissimo, curato e piacevole davvero.
E ad un certo punto , su di una stradina bianca, pareva avesse nevicato tanto era lo spessore del polline di pioppo sul terreno e, passandoci in mezzo con la bike, si sollevava regalandomi delle suggestive sensazioni di leggerezza.
Poi quel single track lunghissimo, divertente tanto da sembrare un ottovolante, e mi sono dimenticata della fatica, del sudore che mi colava sul collo e delle gambe che non volevano più saperne di andare in salita ed allora mi sono fermata per un momento, una barretta ed una borraccia d’acqua seduta a bordo sentiero a guardare gli altri passare ed a rassicurare quanti mi chiedevano se era tutto ok.
Via che riparto e poco dopo mi ritrovo ad imboccare un cunicolo scavato nella roccia con torce a terra per illuminare la strada ma lo stordimento dato dal passaggio dalla luce del sole al buio totale mi spaventa per un momento ma mi regala poco dopo la sensazione di scivolare letteralmente sulla roccia fino all’uscita dalle “segrete” di questo castello.
Bellissimo!!!
La deviazione per il “corto”, una trentina di km o poco piu, dettata più dallo scrupolo di seguire le indicazioni del mio doc. in seguito ad un piccolo incidente occorsomi la scorsa settimana, mi porta abbastanza presto verso il traguardo e verso quella micidiale salita vista poco prima di partire.
Un pezzo dovrò farlo a piedi, non riesco proprio a stare in sella, la pendenza è troppa, ed anche cosi la fatica mi sembra enorme e lo spiazzo davanti ad una casa mi regala un attimo di sosta per riprendere fiato e vedo che anche altri lo fanno.
Gli ultimo metri a piedi e poi la mano “gentile” di qualcuno che mi spinge in salita per farmi passare sotto lo striscione in sella ed al mio arrivo vedo gli occhi blu della mia ragazzina, venuta fin quaggiù per veder arrivare la sua mamma fuori di melone come dice lei…. E qua partirà la lezione di storia di cui ho scritto poche righe fa!
Le foto di rito ed un arrivederci ad Alfio alla prossima volta, una doccia calda che con la polvere lava via anche un po’ di stanchezza e poi tutti al pasta party con tanto di piadina e fragole grosse, succose e dolci ed un bicchiere di vino rosso con cui brindo a me stessa ed a tutti quelli che , come me, non hanno paura di mettersi in gioco attaccandosi un numero alla schiena e pedalare per ore arrivando stanchi ma con un sorriso, magari tra gli ultimi, ma sentendosi bene.
Alla prossima ragazzi.
Kathy Pitton

1 commento:

Monte Cantiere Outdoor ha detto...

Fantastica come sempre, hai mai pensato qualche volta volta di "faticare" in escursione invece che in gara? Per me sarebbe un vero onore scortare un mito come Te lungo i sentieri della mia zona!
Ti aspetto!
Ciaooooooooooo!