La nuova squadra

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Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


venerdì 8 maggio 2009

Una lepre in mtb

Finalmente il mio giorno di riposo ed il sole splende alto nel cielo e non posso pensare ad altro che alla mia mtb.
A mezzogiorno in punto parto, zaino in spalla, due borracce, una vaga idea del dove andrò in sella a Valchiria e via… sterrato a dieci metri da casa mia, strade bianche e mi avvicino alle colline di Corte Franca ed alla salita in ciotoli del cimitero di Nigoline; inizio a salire ed ecco che sbuca dalla curva una macchina in retromarcia e, sinceramente, un bello spavento non me lo toglie nessuno!!! Ma io dico, con tutto lo spazio che c’è, in retro devi scendere da quella strada? Bah, valla a capire la gente!!!
Un po’ lo spavento, un po’ la pendenza, sta di fatto che non riesco a ripartire ed allora scendo con l’idea di ricominciare dal basso; stà di fatto che vedo la strada sterrata li accanto, un invito a seguirla e visto che non la conosco, non ho bisogno neppure di pensare un secondo che le ruote vanno per conto loro in quella direzione.
Entra nel bosco e poco dopo inizia a salire, un fondo smosso dalle piogge insistenti appena finite e dai detriti delle piante, ma seguito a pedalare e mi ritrovo a fiancheggiare un ruscello e la strada è delimitata ai lati da vecchie mura in pietra e, poco più avanti, uno slargo ed una cascina.
Bel posto, non ci ero mai stata prima e dire che sono anni che giro per la Franciacorta in bike; seguo la strada e trovo anche un piccolo ponte in legno a scavalcare il ruscello ed anche due bisce nere piuttosto lunghe che mi attraversano la strada…. Una strizza!!! In dialetto li chiamiamo bes bastuner, credo sia chiamato Frustone in altre parti d’Italia, ho trovato il nome scientifico, viridiflavus, su Google... va beh, comunque si chiami mi sono presa una strizza che saltavo sulle gomme della bike che sembravo na rana.
Poco dopo incrocio la solita strada sterrata che va verso Adro e sbucano tre ragazzi del Racing in allenamento, mi piacerebbe seguirli ma mentre loro fanno un km io ne faccio mezzo....
Passo per il paese di Adro e decido di fare la salita fino agli alpini, praticamente un pezzo del percorso di gara della FranciaciortaBike, non avendo una meta precisa vado un pò a naso, decido strada facendo dove girare. Salgo su, dura come sempre quella salita e poi giù fino al lago a Paratico con l’idea di andare a mangiare un gelato alla Gatta! Niente da fare, tutte le gelaterie sono chiuse e mi devo tenere la voglia di dolce ed accontentarmi di una barretta alle nocciole!
Seguo la strada lungo il lago pensando di raggiungere Tavernola Bergamasca ma la strada non mi piace, troppo traffico e poco dopo giro la bike e torno verso casa via sterrati ma poco prima di girare nella mia via, decido di proseguire per la Riserva delle Torbiere e la Gimondi Bassa....
Che strano giro stò facendo! Il percorso permanente lo conosco a memoria, ogni sentiero ed ogni curva mi sono cosi famigliari, ogni sasso sembra essere al suo posto da anni ed il terreno ha tenuto bene nonostante le piogge.
Poco prima del maneggio di Monterotondo la mia giornata si trasforma in un qualche cosa di veramente inaspettato! Una lepre decide di buttarsi sotto le mie ruote ed io faccio un volo in un cespuglio di spine a bordo sentiero, resto a terra io e la lepre anche.
Ci ho messo un momento a togliermi spine dappertutto, ma davvero dappertutto... un male dell’accidenti e lei li , a zampe per aria, un bestione da far salmi per un esercito!
L’ho presa per le orecchie e l’ho infilata nello zaino, magari se mi vedeva qualcuno mi beccavo anche una multa ma io mica l’ho fatto apposta di metterla sotto, è lei che si è buttata sotto le ruote.
Me ne sono tornata verso casa con lo zaino decisamente pesante e mi sono accorta solo dopo che spuntava un orecchio dall’apertura, qualcuno sicuramente avra pensato che avevo cacciato di frodo da qualche parte... ma il bello arriva adesso.
Apro il garage, appoggio la bike al muro per lavarla, tolgo lo zaino e lo metto nel cestino della bicicletta di mia figlia ed il tutto comuncia a saltellare qua e la... mi sembrava di essere in un film di Harry Potter.
Il vicino curioso, quello che spia sempre dalla finestra ne avrà da raccontare per una settimana, come minimo pensava che stessi facendo delle strane macumbe... comunque sta di fatto che la lepre mi ha rosicchiato un pezzo di zaino e quando ho chiuso il garage, era li che saltava in giro buttando per aria le lattine di colore di Dante.
Robe da matti!
Il bello è che sono andata in paese e l’ho raccontata a Gabriele che credo stia ancora ridendo.
Quando sono tornata a casa ho aperto il garage e lei è balzata verso la libertà, come è giusto che sia.
Ho fatto 68 km in mtb oggi, ed è stata una giornata decisamente strana ma questo non toglie il fatto che non la dimenticherò; credo che queste cose, queste avventure se vogliamo chiamarle cosi, capitino solo a quanti come me vanno in giro anche solo per guardarsi attorno senza dover correre a tutti i costi ed allora hai il tempo di “assaporare” anche queste cose, questi incontri fuori dal comune. Ho un pò di graffi nuovi in giro alle gambe e sulle braccia ma li considero una specie di riconoscimento per la mia passione per le ruote grasse ed una specie di “grazie” da parte della lepre con le orecchie lunghe.
Kathy Pitton

2 commenti:

Monte Cantiere Outdoor ha detto...

Grande come sempre Kathy! Hai un modo di scrivere che fa vivere quello che racconti, complimenti per i tuoi bei racconti e per come prendi la vita e la passione per la bike! Spero di avere l'occasione di conoscerti per poter stringere la mano ad vero Spirito Libero!
Con sincera stima.

Kathy Pitton ha detto...

Grazie!!!
Ho sempre amato scrivere e se riesco a trasmettere emozioni sono veramente contenta! a volte mi capitano dele cose, strane.. , in mtb , ma mi piace raccontarle anche se sembrano inverosimili perfino a me, vedi tu! verra' il giorno in cui ci conosceremo e stringeremo la mano e sarà un piacere davvero.
Da spirito Libero a Spirito Libero.... un bacio nel vento.