La nuova squadra

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Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


domenica 24 maggio 2009

Divinus Bike muy muy caliente!!!

Qualche volta penso che i detti dei nonni abbiano sempre un fondo di verità e quello che “ le stagioni non ci sono più” oggi è più azzeccato che mai!
Fine maggio, per cui primavera, e ti ritrovi con 37 gradi che scottano e bruciano, specialmente se vai a correre in mountain bike per le colline del Soave, a Monteforte d’Alpone, per la settima Divinus Bike.
Come spesso succede, mi lascio catturare da un nome, che sia un luogo o una gara non è importante ed ecco che inizio ad organizzare la trasferta, il mio fedele amico Dado di sempre( che credo ormai mi odi un po’) che passa alle sei del mattino a casa col furgone e via che si parte, destinazione Veneto stamattina, per andare a pedalare su sentieri sconosciuti tutti da scoprire e vedere com’è questa Divinus Bike.
Anzi Di-Vinus visto che nel pacco gara abbiamo trovato una bottiglia di Soave da portare a casa e bere fresca con gli amici.
Lungo la strada intoniamo perfino un “ il Piave mormorava calmo e placido al passaggio dei fanti il 24 maggioooooo” che non centra nulla con la Torre di San Martino della Battaglia che abbiamo intravisto dall’autostrada ma siccome li oggi facevano una rievocazione storica della guerra con gli austro-ungarici ci si è intruppato il cervello è storia per storia ci veniva da cantare quella del Piave.
Va beh, comunque si arriva a Monteforte velocemente ed alle otto siamo già nel parcheggio ad attaccare il numero sulla bicicletta ed abbiamo tutto il tempo per fare volantinaggio per la nostra Rampigolem del 5 luglio prossimo, attacchiamo anche uno striscione gigantesco lungo la strada dove tutti i bikers devono passare per cui lo leggeranno per forza.
Fa un caldo incredibile e sono solo le otto del mattino, non oso pensare a quello che sarà tra un po’.
Un giro per orientarsi, due pedalate fino in piazza per un altro caffè, uno scambio di saluti con quanti si incontrano spesso nelle gare in mtb e passa il tempo ed è ora di andare in griglia.
Griglia di merito per me ( e di sicuro si sono sbagliati) e Dado poco lontano, tanto mi raggiunge lungo il percorso.
Sono anni che partecipo a queste gare e per la prima volta vedo una griglia rosa! Tante, tantissime ragazze, non ne ho mai viste cosi tante assieme e quasi mi emoziono; quante volte ho detto che mi sarebbe piaciuto vedere piu ragazze in griglia di partenza, con lo smalto alle unghie ed il rossetto perche siamo donne anche se in mtb sporche di fango, donne orgogliose di essere li, accanto ad amici o compagni, nel mondo che ci siamo scelte per essere diverse ma noi stesse, sempre e comunque.
Ci si scambia qualche frase di incoraggiamento, si chiedono consigli a quelle che conoscono il percorso, ci si prepara mentalmente alla fatica che sarà tanta oggi con il sole a picco che brucia e da cui non puoi scappare.
Scambio un buon augurio con Marika e dobbiamo tapparci le orecchie per lo sparo della prima salva e la partenza della nostra griglia ed inizia la gara contro se stessi.
Subito in salita e sembra non finire mai e la spinta di un ragazzo è decisamente ben accettata e da li in poi sarà un susseguirsi di saliscendi fino a restare senza fiato, per la pendenza si ma principalmente per il caldo: è micidiale.
Il percorso è veramente bello, un susseguirsi di colline e vigneti e mentre sali o scendi vedi altri sopra di te nella collina accanto e sembra un pallottoliere colorato formato da centinaia di ciclisti dalle maglie colorate.
Riesco a salire per tratti dalla pendenza importante in bici ma il caldo mi stà togliendo energie e la decisione di fare il percorso corto non tarda ad arrivare.
Al primo ristoro riempio tutte e due le borracce, bevo quasi due bottigliette d’acqua ed il resto va a rinfrescare il casco e, di conseguenza, la mia testa che sta cocendo sotto il sole.
La pelle delle braccia inizia a bruciare, la maledizione dei biondi, e penso che la crema solare non serve a nulla se la lasci nell’armadietto del bagno a casa!!!
Un bel sentiero in discesa, un paio di derapate da quasi brava che mi gaso un po’( solo perchè non sono caduta altrimenti sentivate che rosario) e giù per strade velocissime; un piccolo ruscello attraversa la strada e tutti sembrano cercarlo per raffreddare un po’ le gambe e poi via di nuovo, sentiero dopo sentiero, fino a quando non sento la voce di Dado che mi raggiunge ed andiamo avanti per un pezzo assieme.
Sono tanti gli amici che mi sorpassano, ci si incita a vicenda come se quello fosse il nostro doping e, piano piano, intravedi il fondo valle e sai che l’arrivo è vicino ed allora vai più veloce, la voglia di arrivare, di una doccia fresca e di bere qualche cosa che plachi la sete ti fanno spingere sui pedali e voli fino al traguardo.
L’unica cosa a cui penso nel passare il traguardo è bere, acqua o altro non importa ma voglio bere, è incredibile la quantita di liquido che il mio fisico ha richiesto oggi, mi sembra di bruciare.
Vedo arrivare Alessandro Arabia, il mio coach virtuale e lo saluto e mi complimento con lui per il tempo: lui ha fatto il percorso lungo nel tempo in cui io ho fatto il corto…. Sembra una moto non un ciclista!!
Ora ci si rilassa, la doccia tanto sognata toglie un po’ di fatica anche se, poco dopo, ricominci a sudare ma ora siamo arrivati e non importa più; il pasta party, due chiacchiere con gli amici, un bravo a Natale che è secondo di categoria ( mi sento una polenta accanto a lui…20 anni più di me e vola!!) e l’ora di tornare si avvicina.
La classifica riporta solo gli atleti del lungo, non ho idea della mia posizione ma ormai va bene cosi, non è cosi importante in fondo.
Il caldo torrido ci accompagnerà fino a casa ma mi porto dietro, come sempre, un sacco di emozioni e di belle sensazioni ed un'altra avventura già prende forma nella mia testa… vedremo dove mi porterà Valchiria la prossima volta.
Kathy Pitton

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