La nuova squadra

La nuova squadra

Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


mercoledì 1 luglio 2009

Staffetta del Po.


Bello l’ambathon!!!
Eccoli tutti a pensare “che roba è”???
Avevo il dubbio tra duathlon e biathlon e non sapendo bene cosa dire mi è uscita questa combinazione: ambathlon appunto.
Tutto inizia un mese fa, leggo sul sito del Team Sculazzo di questa loro nuova iniziativa e la curiosità prende velocemente il sopravvento, un email per chiedere informazioni, un giro di sms tra amici ciclisti per chiedere se qualcuno è interessato, ma visto che nessuno ama correre quasi desisto ed ecco la folgorazione: Marina, ex ciclista ed ora maratoneta.
Le mando un messaggio e neppure un minuto dopo la risposta da parte sua con la domanda “ quando si parte”?
Martedì 30 giugno, a riposo dal lavoro per cui nessun problema a partire nel primo pomeriggio ed alle 14.30 siamo in macchina alla volta di Guastalla, Reggio Emilia.
Con calma arriviamo in pianura, le chiacchiere e la musica ci tengono compagnia ed arriveremo con tanto anticipo ma per entrambe è una giornata di vacanza, niente figli da accompagnare in giro, niente lavoro, solo la voglia di stare assieme, chiacchierare del piu e del meno e goderci il pomeriggio passeggiando su e giù lungo l’argine del Po cercando di abbronzarci un pochino al caldo sole di questa torrida e strana estate.
Come è strano il Lido Po in estate, l’ho conosciuto due anni fa alla fine dell’inverno per la mia prima Aironbike, l’ho visto la scorda primavera per la stessa gara con acqua ovunque in seguito alla piena del fiume, ora sembra di essere al mare.
Per un attimo mi preoccupo e penso di aver sbagliato giorno, sono le 17.30 e non vedo nessuno in giro ma ecco che arrivano i ragazzi dello Sculazzo team ed in un attimo una frenetica attività fa prendere forma al parterre di questa gara, la 1° edizione della Staffetta del Po, podismo e mtb assieme.
Chissa cosa combino oggi, le partenze a razzo mi fanno sempre un po’ paura, ci metto un sacco di tempo a “carburare”, spero di non scoppiare subito.
Pronti e schierati a pettine, partono i podisti per la prima frazione, alcuni sembrano volare ed un attimo dopo vedo sparire anche Marina tra di loro e mi sembra passato un solo attimo che già iniziano ad arrivare i primi ed il cambio avviene velocemente e due minuti dopo il primo eccola sbucare in fondo alla pista, la mia compagna d’avventura, Marina Beccaria dell’Atletica Franciacorta, e mi fa segno vai Kathy vai e mi trovo a pedalare a perdifiato accanto al fiume, ad imboccare sentieri dal fondo durissimo dove saltelli qua e là e giù da un argine poco dopo e poi su….. ho il cuore in gola ma penso anche che sono solo 10 km e sono testarda e non mollo mai, mai e poi mai…
Mi scorre davanti agli occhi quello che vedo, il percorso famigliare dell’Aironbike della scorsa stagione e parte di quello di quest’anno, terreno che conosco e che so essermi amico e 37 minuti dopo sono al traguardo a dare il via alla corsa di Marina per la terza frazione; poco tempo per bere qualche cosa, un po’ di zucchero che eccola arrivare di nuovo, sembra che voli sulle sue magre gambe da corridore, tanto diverse dalle mie.
Un'unica cosa mi spaventa, la notte che si avvicina e quel tratto nel bosco già scuro di suo che senza la luce del sole diventa un problema per chi già vede poco di suo ma passa anche quello ed ecco che vedo due maglie conosciute, i colori del Team di casa, fermi sull’argine: Marino e Paola con una capretta appena nata in braccio, forse abbandonata dalla madre perché spaventata da noi bikers…come faccio a non fermarmi?
Marino mi urla”vai e finisci il giro” e li mi rendo conto che sono ancora in gara ed allora cerco di recuperare ed andare piu velocemente che posso e mi sembra di volare fino alla sabbionaia poco prima del traguardo.
A 300 metri dall’arrivo ecco Marina che mi aspetta e mi corre accanto e fa il tifo per i miei ultimi metri di gara e salta e corre e ridiamo assieme per aver finito questa strana cosa iniziata per gioco, questo Ambathlon come ho deciso di chiamarlo a dispetto del suo nome vero, Duathlon.
Una meritata doccia per lavar via la polvere che ci ricopre da capo a piedi e poi al panino party con salamella e scoprire che ci hanno chiamato per le premiazioni e di aver diritto ad un premio.
Un ora passata a salutare i tanti amici, a chiacchierare in compagnia e presto arriva l’ora di ripartire alla volta di casa, sono molti i km che ci aspettano da fare nella notte ma resta come ogni singola volta il piacere di aver fatto qualche cosa di bello per noi stesse, quella sensazione di benessere che dura per giorni e che ci fa star bene.
Nei prossimi giorni prenderà forma una nuova gara ed una nuova storia per me stessa per ritrovare ancora dentro di me la serenità che mi regala ogni volta questo stupendo mondo da cui non mi voglio staccare.
Vorrei fare un applauso personale ad Umbry, Tiziano, Fabione, Enzo, Simone, Gianluca e tutti quelli di cui non ricordo il nome ma che saluto ogni singola volta, i ragazzi in nero e giallo che hanno organizzato questa stupenda manifestazione sportiva portando 117 staffette e 7 singoli alla prima edizione della Staffetta del Po: siete stati grandi!
Ma del resto lo si sapeva già, visto il successo del Vostro Trittico del Po e del River Marathon Tour di quest’anno.
Alla prossima ragazzi
Kathy Pitton

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