La nuova squadra

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Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


domenica 27 dicembre 2009

1° Ciaspocollio



E si, me le vado proprio a cercare col lanternino le cose piu strane, stare a casa una domenica neanche a parlarne; il bello è che passo ore sul web a cercare cose alternativa da fare visto che con la bike sono, più o meno, ferma.
Le ciaspole mi sono sempre piaciute, tre o quattro gare, ed alcune prove di Coppa Italia, le faccio ogni anno ma ho una predilezione per le edizioni di partenza, le novità assolute e, sinceramente, mi piace passare alcune ore alla ricerca di queste novita’… poi unisco il fatto che a Collio Val Trompia ho una zia che vedo pochissimo ed una caterva di cugini di vario grado ed ecco che, il sabato pomeriggio parto con la tribu al seguito ed in camper raggiungo il paese montano nella valle parallela al mio lago, 50 km o poco più da casa mia.
La neve caduta la settimana scorsa è sparita sotto la pioggia battente, solo qualche mucchietto agli angoli delle strade sembra voler ricordare che è inverno e che siamo in montagna; un comodo parcheggio a 200 metri dagli impianti di risalita e dalla partenza della gara di domattina e la sera presto scende avvolgendoci nel silenzio.
Cena tra cugini e davanti ad una pizza si scherza e si parla del più e del meno e poi via a nanna nel tepore del camper che ci aspetta.
Alle otto del mattino sono in piazza davanti al municipio a ritirare il mio numero, il 98, ed incontro un sacco di amici bikers che, come me, fanno attività alternative alla mountain bike durante l’inverno; due chiacchiere e le solite battute poi via a prepararsi.
Alle 9. 40 viene dato il via al gruppo di 250 persone circa presenti alla partenza e da subito sappiamo che le ciaspole serviranno a poco!
Salita tosta poco dopo la partenza e dopo poco meno di un km ho già il fiato corto e lo avrò fino alla fine della salita su quel sentiero stretto e pieno di radici affioranti, tronchi d’albero e ghiaccio infido che fa cadere molte persone; leggo alcuni cartelli a lato del sentiero e scopro di essere sulla pista del Bike Park Pezzeda, la pista di downhill e freeride per bikers con un sacco di manico… discese che non hanno nulla di normale, dei muri con pendenze da capogiro e, nelle curve, assi di legno per far da appoggio……………da matti tanto!!!!!
Quanto mi piacerebbe aver 25 anni in meno ed avere il coraggio di lanciarmi già da quei canaloni pieni di rocce e piante, ai miei tempi non esistevano percorsi simili, anzi era una novità anche la mtb……………..e dire che dicevano che non sarebbe durata che un paio di stagioni!!!!
Alla faccia.
Si arriva fino al rifugio Larice sulle piste da sci ed ho quasi voglia di fermarmi quassù visto che ci tornerò più tardi per pranzare ma quando inizio qualche cosa la voglio finire e seppure il percorso sia durissimo voglio terminare la mia fatica, cambiarmi e risalire in seggiovia per pranzare in pace!
Qualche volta la voglia di mollare è stata forte ma ci ha pensato Madre natura a farmi andare avanti facendomi scorgere le cascatelle dei ruscelli parzialmente gelati; sembravano dei piccoli monumenti all’inverno, oppure ancora quando gli stessi ruscelli ho dovuto guadarli facendo attenzione al ghiaccio presente che si nascondeva e mimetizzava con la roccia ed un paio di volte, forse la stanchezza, forse la poca attenzione, un paio di atterraggi sul “morbido” molto poco eleganti li ho fatti.. pazienza, fa parte del gioco.
La vista da lassu era decisamente spettacolare ed anche mentre scendevo a valle e sulla testa mi scorrevano i seggiolini degli impianti di risalita, nonostante la stanchezza stavo bene….ed il vin brulè degli alpini ha aiutato non poco a scaldare gli animi ed a velocizzare la discesa sul ghiaccio, voli compresi!
In fondo è un gioco dove il giocattolo principale siamo noi, delle pedine da muovere su di un enorme parco giochi e dove a vincere è solo la consapevolezza di sé!
Quando poi, seduta sulla seggiovia, risalivo la montagna senza fatica stavolta e vedevo molti dei concorrenti ancora alle prese con la discesa scivolosa e dura allo stesso tempo ho sorriso ma non per rimarcare il fatto che io avessi già finito e loro no, ma perché ho visto sul loro viso la stessa espressione che avevo poc’anzi, la consapevolezza di aver raggiunto uno scopo…. Unicamente l’arrivare in fondo e poter dire “Io c’ero!”.
Il fatto poi di avere una zia che gestisce un rifugio sulle piste da sci e ti prepara un pranzo da leccarsi i baffi aiuta non poco nonostante abbia i muscoli che sprizzano acido lattico da ogni dove. Tornare a valle sembra sempre più veloce della risalita e la strada di casa sembra scorrere più velocemente del giorno prima; ora, mentre scrivo, penso già a cosa posso fare la prossima settimana, a dove andrò a cacciare il naso, in sella a Valchiria o con le ciaspole ai piedi.
Alla prossima ragazzi.

Kathy Pitton

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sei proprio tenace i complimenti si sprecano , come al solito peccato non aver immagini dei .......... dolci atterraggi di sedere . ciaooooo