La nuova squadra

La nuova squadra

Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


martedì 17 maggio 2011

2° Rally dell’ Adda-Camp.Italiano Off Road Udace

Una lunga settimana senza Valchiria, senza stare sui pedali un solo attimo e mi sento già come se dovessero portarmi alla neuro e legarmi ad un tavolo da vivisezione.
Mamma se mi manca pedalare in giro, mi sembra cosi strano non sbirciare il calendario di Pianeta Mtb per cercare qualche cosa vicino a casa a cui iscrivermi.
Danno pioggia nel fine settimana ma la voglia di rimettere il fondo schiena sulla sella è tanta anche se dopo la batosta della Conca d’Oro le gare volevo lasciarle dove stanno per un po’ ma ci si mette lo zampino di un amica, che ha tanta voglia di parlare e di stare in compagnia, che mi telefona, manda messaggi ed email e mi ritrovo il sabato sera alle 22 in cantina a preparare la sacca ed a controllare s e una settimana di trascuratezza abbiano “ferito” la mia piccola stellina su ruote…ma lei sta’ bene ed io in fondo pure.
Sono in divisa da marinaio con la divisa da ciclista in mano dopo una lunga giornata di servizio e quasi dimentico le scarpette, il casco è ok e mi pare di non aver dimenticato nulla eccetto la cartina per arrivare a questo paese del Lodigiano dal nome strano, Zelo Buon Persico e da brava lacustre mi diverto a pensare “Zelo buon salmerino, buon coregone, buona tinca, buona sardina” ma chi diavolo avra’ dato questo nome al paese?
Magari, essendo sul fiume Adda, il persico era uno dei pesci più pescati e da qua il nome al borgo… che ne so!
Vado a dormire abbastanza presto ma alle 2 di notte mi sveglia il diluvio, una pioggia battente che spazza tutto e sinceramente un po’ di magone mi è venuto.
Alle 5 e mezza giù dalle brande, come mi ha scritto un amico sul sito di Alberto, colazione veloce, Valchiria in machina e via verso Rovato e l’autostrada, uscirò a Cavenago e Lorena sarà li ad aspettarmi.
Non accenna a smettere di piovere, sarà pesantissimo il terreno lungo il fiume ma preferisco non pensarci sin da ora, non conosco la zona e non ho mai fatto questa gara, chissà com’è!
Ed eccolo il casello ed all’uscita Lorena ad aspettarmi come promesso; la seguo per una serie infinta di stradine e dopo 15 minuti credo di essermi già persa, meno male che lei fa strada altrimenti col cavolo che trovato questo paesino.
Sosta caffé e ciacole e via che si riparte fino al parcheggio vicino alla zona delle iscrizioni.
Guardando verso l’orizzonte non capisco se ho le visioni o se veramente i mie occhi hanno messo a fuoco il cielo che in lontananza si apre e lascia uno scorcio sui monti e quello che vedo è ..neve????
Non capisco bene da che parte sto guardando, se sono le Orobie o cos’altro ma si, quella che vedo è neve!
Effettivamente fa freschetto ma la neve…
Un altro caffé, qua Lorena è di casa e la salutano tutti, il numero 306 per la bike e torniamo verso le macchine per darci una sistemata e preparare tutto.
Lorena mi presenta tantissime persone tra i quali l’ex marito, simpaticissimo; mi da il benvenuto tra le pianure del Lodigiano e le gare da loro organizzate, mi fanno stare bene e sentire “a casa”.
Ascolto le loro chiacchiere e mi accorgo che questa è la parte che più mi mancava, quel cicaleggio che prima di ogni gara ti fa compagnia e ripenso a come mi sentivo domenica scorsa, la voglia di mollare tutto ed appendere la bike al chiodo. Ora è diverso, con il senno del poi penso che posso benissimo restare in questo mondo ancora per un po’, magari scegliendo gare meno faticose anche se non esistono gare piu o meno facili di altre, dove non c’è salita si deve pedalare a tutta per mantenere un ritmo decente, oppure trovi sentieri nel bosco tecnici da matti tutti da guidare con attenzione per non impigliarti in qualche ramo o finire contro un tronco.
Vedremo man mano, oggi cerco di finire questa poi ci penserò di volta in volta.
Non smette di piovere anzi sembra aumentare, qua alla partenza è strada sterrata su ghiaia ma piu avanti mi dicono ci siano campi arati…. Andiam bene.
Anti-acqua sulla maglia, testa bassa e pedalare Kathy; proviamo una parte del percorso, velocissimo come sembrava infatti, mi sa che qua partono a 40 all’ora.
Si presentano le altre ragazze, una russa, altre amiche di Lory..è cosi strano non vedere le facce a cui sono abituata di solito, alcuni ragazzi li riconosco, vedo anche Gianpaolo Fappani alla partenza ma ora dai che si parte.
In griglia schierati per categorie, le donne ultime con i veterani, ci avvisano che parte del sentiero sull’argine è crollato e di fare attenzione a non uscire dal tracciato segnalato per non finire nel fiume.. se ecco, manca solo un bagno fuori stagione e som a post!
Via sbang e cavolo son gia la in fondo!
E la miseria altro che 40 all’ora qua!
Ma come dico sempre il bello del viaggio è il viaggio stesso e non me la prendo più di tanto, sono un diesel è devo partire piano altrimenti scoppio subito.
Strade bianche, sentieri nel bosco da guidare, alcuni pezzetti su asfalto e di nuovo strade bianche ed ecco il fiume con il sentiero franato e le fettucce che ci dirottano nel bosco, qualche ramo da schivare ed i bassi cespugli che mi sfiorano la faccia, bello quel lungo sentiero a pochi metri dall’acqua, il silenzio interrotto solo dalle moto in lontananza…
In coda al gruppo macino i miei km, uno dopo l’altro ma sarà il fango, sarà l’acqua che continua a cadere, i freni iniziano a fischiare e ad un certo punto non frenano più ed ho un attimo di panico nello scendere da un argine….
La botta finale è il campo arato quasi alla fine, sprofondo talmente tanto che non girano più le ruote ed il cambio inizia a fare scrrr sffffff ….
La gara è a giri, tre per la precisione, per un totale di 54 km, l’ultimo giro non lo farò, ma passando sotto l’arco del traguardo avviso che mi fermo, non vorrei fare piu danni alla mia bike di quanti non ne abbia già.
Lavo la bike, aspetto l’arrivo d Lorena che è terza assoluta delle donne ma prima di categoria ed è felice perché la gara è prova del campionato nazionale off road Udace ed io lo sono per lei.
Un cambio veloce dopo essermi lavata sommariamente con la canna del lavaggio bike, un panino al ristoro e dio devo partire, solo le 11.45 ed alle 13.30 devo essere in servizio.
Chiedo ad uno dei ragazzi del posto quale sia la strada più veloce verso Brescia e mi indicano prima la Paulese poi la Rivoltana…spero di non sbagliare strada!
Certo che se mi fermano i poliziotti son messa bene, fango tra i capelli e sul viso, bike sporca in macchina, capelli in piedi, sembro maga Mago!
Devo dire che arrivo velocemente sulle strade conosciute ed a Caravaggio mi suona il telefono, una spumeggiante Lory che mi avvisa della seconda posizione di categoria, Donne B, ed il premio lo ritira lei per me!
Bella storia.
Gli ultimi chilometri li faccio col sorriso, una doccia velocissima a casa ed alle 13.30 sono regolarmente in servizio, in divisa da marinaio come ogni giorno.
Ma non è il premio che mi fa stare bene, è che una domenica no come quella scorsa, non è riuscita a rovinare del tutto la voglia di scoprire sentieri nuovi, forse in modo più tranquillo e meno tribulato ma mi piace ancora, tanto.
Come ho scritto domenica scorsa qualche gara in meno magari ma con ancora la voglia di scoprire, di vedere e di mettermi in gioco accettando le sconfitte e le difficoltà comunque perchè fanno parte della sfida, in mountain bike come nella vita di tutti i giorni.
Alla prossima.

Nessun commento: