La nuova squadra

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Atletica Franciacorta

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Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


mercoledì 1 agosto 2018

La speranza si fa strada


Fa un caldo boia ma decido di andare a questa garettina di cui ho il volantino, raccattato non ricordo dove.
Cazzago è qua dietro l'angolo ed alle 7 e mezza del mattino sono per strada. Parcheggio ben segnalato, due chiacchiere con Mauro Armani, ex compagno di squadra mtb che non vedevo da anni, un caffe e si decide di partire.
Il percorso si snoda lungo la ciclabile, l'unico problema è il caldo torrido gia alle 9 del mattino.
Decido per il corto e vado avanti, sudando come non mai e cercando ogni possibile chiazza d'ombra.
Al ristoro mi fermo e bevo ... bevo tanto... non sento piu la saliva in bocca ed ho la gola riarsa.
E vado avanti, fino all'indicazione corto-lungo, giro e via verso il traguardo che arriva poco dopo. Sono riarsa.
L'anguria è un sollievo ed i panini manco li guardo.
Una bottiglia d'acqua aiuta a togliere arsura dalla lingua ma le fette d'anguria sono quelle che tutti preferiscono.
Ok, è ora di salutare, Un ciao a presto a Mauro e mi avvio verso la macchina che, meno male, è all'ombra ma, nonostante questo, pare un forno a microonde.
Arrivo a casa e non so più quanto tempo ho passato sotto la doccia.....acqua tiepida sulla pelle, una goduria.
poi, ovviamente, quando esci, ti asciughi e ti infili una maglia extra large ricominci a sudare come se ti dovessi sciogliere...
pazienza, è estate!
Alla prossima.

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