Sembro un anatra ammollo!!!
Ma il tutto inizia molto prima, quando decido di iscrivermi, dopo tre anni, alla traversata di casa.
E passo questi giorni nella paura di non arrivare mai, la consapevolezza che la traversata del Como è corta anzi no cortissima a confronto, 1200 metri contro i 3200 dell Iseo.
Allenarmi in vasca perche finisco troppo tardi di lavorare e nel lago di sera da sola non mi pare il caso. Provare e riprovare mute diverse, corte, medie e lunghe, senza saper decidere cosa fare, le pinne le alterno, quelle azzurre da sub? o quelle medie da apnea? o le corte da piscina?
Giorni a pensare che ho fatto la stupidata dell'anno, che i 30 euro dell'iscrizione potevo spenderli per un paio di saldali in svendita, che ha ragione mia figlia a darmi della stordita....
Passare mezz'ora ogni giorno, in pausa pranzo, a guardare quell'acqua a volte scura, a volte verde che lambisce il giardino del mio ufficio a Costa Volpino.
Ed il 26 si avvicina con me sempre meno convinta.
Sabato poi si scatena un tempaccio del diavolo, cielo nero, acqua a catinelle ed una temperatura decisamente poco estiva, tanto che alle 16 decido di riporre pinne e muta, un poco sconsolata.
Poi mi arriva il messaggio di Marco, anche lui iscritto, che mi chiede: ci sarai domani?
la risposta, laconica è: con sto tempo sto a casa a dormire.
Ma alle 6 del mattino, dopo una notte insonne, il cielo è azzurro; mi preparo, faccio colazione e vado alla palestra di Iseo per ritirare il pacco gara. Arrivo e già decine di persone sono li, al banco iscrizioni, per ritirare tutto ciò che serve per questa manifestazione, il pallone numerato, la cuffia, il permesso per il parcheggio... e non penso più al freddo che avrò una volta in acqua, sorrido.... sorrido e rido!
Mi ritrovo con Pedro, Patrizia, Eucherio e tutti gli altri, saluto Mauro che ritira il pacco gara ma che non potrà partecipare in quanto infortunato e poco alla volta si va verso il lido dei platani dove, poco dopo, inizia il trasporto verso la sponda bergamasca.
Salgo con Marco, si chiacchiera del più e del meno, si sbarca e si attende che tutti vengano portati da questa parte dove, alle 10.15, viene sparato il razzo che da il via alla gara.
Avete presente lo star bene? ecco, cosi mi sento appena metto piede in acqua.
Via di pinne, con lo sguardo rivolto verso la mia sponda, il condominio a metà lungolago, quello che sarà il faro per arrivare al traguardo.
Le boe si snodano sull'acqua, riesco anche a canticchiare e mi sento bene.
Affianco Dolly Venturini,. cantiamo anche assieme a volte ed assieme, arriviamo al traguardo, al grido di Voglio un Pirlo con l'Aperol!!!!!
I crampi mi attanagliano a 20 metri dalla riva ma ormai sono qua, arrivata, felice, e la foto dell'arrivo dice tutto, racconta la felicità di una persona che credeva di non arrivare mentre invece è riuscita, tre anni dopo l'ultima dopo, a "domare" il lago che teme da sempre.
Il resto è tutto concitato, arrivare al ristoro, un the caldo, due biscotti, il saluto agli amici, salire in macchina, la doccia a casa ed il rendersi conto del tempo fatto solo guardando l'orologio in cucina. Le 12.10 e sono già a casa, docciata, rilassata... 23 minuti in meno dell'edizione 2015, cioè 1h 13 minuti contro 1h 37.
Wow.
Ma se ci avessi messo anche due ore sarei stata felice lo stesso.
Grazie lago, mi hai cullata ed abbracciata mentre io abbracciavo te, mi hai messo di buon umore e, sebbene ti rispetti perché cosi dovrebbe sempre essere, ti temo un poco di meno.
Alla prossima!
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