domenica 21 febbraio 2010
San Valentino con ….tuffo!!
Non è che per forza la Granfondo di San Valentino deve essere il 14 febbraio, anzi i ragazzi del Ciclotazze Mtb team hanno pensato bene di farla il 21 di febbraio ed al bando tutte le convenzioni!!
E credo sia stato proprio la data anomala a farmi venir voglia di partecipare a questa gara in Veneto, una delle prove del Super Challenge; iscrizione e via, senza il compagno per eccellenza delle mie scorribande in mtb per l’Italia, Dado…pazienza.
Gli ultimi giorni di questa caotica settimana li ho passati in fiera a Milano, alla Borsa del Turismo, tra agenti di viaggio e tour operator, studenti a caccia di gadgets e strani personaggi che chiedono cose improponibili e l’unica cosa a cui pensavo era “speriamo che sabato sera arrivi presto cosi parto…..”.
Ed anche se non cosi velocemente come sperato, il sabato pomeriggio arriva e via da Milano di corsa, un attimo di tempo una volta a casa per un caffe’ in santa pace, carichiamo tutto sulla mia casa viaggiante e dai che si parte alla volta di Locara San Bonifacio.
Non ci vuole poi cosi tanto tempo per arrivare ed è facile capire da dove parte la gara domattina, le transenne sono già disposte a lato strada ed il palco è già montato di fronte alle scuole del paese; parcheggio facile a 200 metri dalla partenza gara accanto ad altri camper ed ora si riposa davvero però, altrimenti domani non si pedala proprio.
Sono le gare descritte come “facili” quelle che mi spaventano di più, perché non sai mai esattamente cosa ti aspetta ed è abbastanza facile lasciarsi ingannare da ciò che senti dire dagli altri concorrenti… ognuno di noi pedala in modo diverso ed ha un allenamento diverso, pertanto, ciò che è facile per alcuni può essere molto difficoltoso per altri.
Oggi non mi aspetto nulla in particolare, farò la mia gara tranquillamente e come andrà andrà.
Ritiro numero e pacco gara ( notevole devo dire), due chiacchiere con una delle ragazze presenti conosciuta alla Divinus Bike lo scorso anno ed il tempo passa tra la “vestizione” da biker ed il “settaggio” del mezzo, la mia adorata Valchiria!
Aria alle gomme, una controllata generale, due gocce d’olio e una mezz’ora a zonzo sulla strada su e giù per scaldarmi, cercando di mescolarmi tra quelli che in bici ci vanno davvero come bolidi da corsa.
Come ogni volta i visi famigliari spiccano tra altri, Viviani e Arici del Team Rosola, i ragazzi del Mbo di Brescia, Silvia Pasini e Giorgio Pasotti dello Zaina, ci si scambia un saluto ed è tutto quello che in fondo serve; gli altri, quelli che son li a guardare, ci scrutano cercando di capire cosa sia quella strana frenesia che prende una marea di persone (ed erano piu di 800 stamattina ) ad alzarsi all’alba ed al freddo saltare su di una bicicletta e pedalare nel fango………..si chiama passione!!!
Ed ha una forza enorme ed inarrestabile.
Griglie per categorie e pronti via.
Tanto asfalto all’inizio poi inizia il Nutella Party su di un terreno tanto strano che basta!
Sembrava roccia frantumata con una spalmata di fango sopra, praticamente pedalavo e scodinzolavo di qua e di la e pensare che è solo l’inizio.
Ed è una gara facile….
Dislivello? Poco, circa 250 metri…..pero tutti assieme, bang su ed avanti…..
Una ragazza a piedi quasi quasi andava più veloce di me in sella!
Ultimi 200 metri ( a detta del ragazzo addetto al percorso), a me sembravano un eternità, meno male che si comincia a scendere appena dopo il ristoro.
Discesa a razzo tra ghiaia, asfalto e sempre quello strano terreno tipo gelato al torroncino ma ho anche il tempo di guardarmi attorno e devo dire che mi piace quello che vedo..e quella la in fondo sembra proprio una vecchia abbazia.
Mi sorpassano dei veri e propri trenini di bikers con quello davanti a far l’andatura e gli altri a seguire senza mollare mai un secondo….
Mi è parso di fare una buona gara, la media non è poi tanto bassa ed, essenzialmente, sono contenta cosi, sono quasi al traguardo e non sono stanchissima.
Avete presente le vecchie ultime parole famose?
Quelle che dicono che non si deve mai fare il conto senza l’oste…..?
Bella spianata in un campo, un sentiero ai cui lati ci sono due fossati…. Ecco che vado a scodinzolare un po troppo vicino al bordo e retaplam mi ritrovo con le braccia fino ai gomiti in acqua, il naso a bagnar la punta ed anche una lavatina alle lenti mentre il resto del corpo resta in bilico sulla riva con le gambe incastrate sotto la bike!
Se cerco di riprovare a prendere quella posizione probabilmente non saprei da dove cominciare, sta di fatto che va beh che avevo sudato ma siamo pur sempre a febbraio e per quanto ci sia qualche raggio di sole fa un freddo dell’accidenti!
Ho battuto ogni record di velocità ad arrivare al traguardo, mezza congelata, ricoperta di fango da capo a piedi da far ridere.
La coda al lavaggio bici era infinita ma non posso caricare la bike sul camper in queste condizioni e, con molta pazienza, aspetto il mio turno mentre il fango mi si secca addosso.
E dopo tocca a me e mi ci vorrà un bel pò per rendermi presentabile ed andare al pasta party con Giorgio e Silvia ed aspettare le classifiche e le premiazioni.
Silvia è settima ed a premio ed io tredicesima; aspetto al sua premiazione per farle l applauso, stamparle un bacio sulle guance e darle appuntamento alla prossima gara.
Si torna a casa e la stanchezza comincia a farsi sentire ma stò bene, come sempre.
Domenica prossima sarò in Emilia, lungo gli argini del fiume maestro, il grande Po, per correre con gli amici del Team Sculazzo, l’11° edizione dell’Aironbike, ma quella è una storia che deve ancora iniziare.
Alla prossima ragazzi
Kathy Pitton
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