La nuova squadra

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Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


domenica 23 gennaio 2011

Buona la prima!


Eh…. Fosse sempre facile….
Stamattina alle sei un esercito di esseri strani con attrezzature varie si erano trasferiti nel mio letto, vibrava tutto ed un suono cacofonico micidiale mi ha fatto venire i vermi!!!
Quando mi fa sti scherzi mia figlia la farei a pezzetti e la metterei sotto vuoto!
Ha messo sul mio cellulare, che fa da sveglia, una di quelle musiche tipo unghie che raschiano sulla lavagna accompagnato da cornamuse elettriche che miagolano che se non mi è venuto un infarto poco ci è mancato.
A volume cosi alto che mi sono fischiate le orecchie per mezz’ora!
Va beh che sono tornata tardi dalla montagna ieri sera e lei sapeva che volevo andare a Desenzano stamattina ma svegliarmi cosi è crudele, comunque sta di fatto che alle 8 del mattino sono a girare la rotonda di Desenzano e cercare il Mobilificio di Cantu dove si fanno le iscrizioni e si ritirano i numeri di gara.
Non siamo in tantissimi ed il freddo è proprio pungente, ho sonno e le gambe si stanno ribellando alla sola idea di camminare, figuriamoci correre in bike ma ormai sono qua e gli impegni si mantengono per cui prepariamo la bike ed avanti.
Si parte da qua stavolta e non dal solito campo sportivo dietro l’ospedale, i giri da fare sono tre e sarei contenta a riuscire a farne uno.
Le solite chiacchiere del pre-gara, la mezza falsa partenza dei soliti ragazzi che partono prima del via dei giudici e davanti alla macchina perché hanno fretta, il tornare tutti dietro al nastro e la seguente ri-partenza.. sembrava un film di Ridolini.
Breve tratto asfaltato sulla tangenziale, curva secca a destra su di una bela strada sterrata ed il gruppo mi ha gia seminato ma io non ho fretta… però sono imbranata come una pera perché, al primo incrocio, praticamente a 300 metri dalla partenza, vado su dritta e non tengo la destra come tutti gli altri e mi ritrovo a girare per un bellissimo parco pieno di ulivi e due cani lupo che mi annusano ringhiando, ma per bello che sia non centra nulla con la gara!!! torno indietro e mi trovo un ragazzo in bike che arriva di corsa e mi fa segno di seguirlo…
Andiam bene, alla partenza ho gia fatto tre chilometri più degli altri e praticamente non sono ancora partita!
Robe de mac.
Seguo finalmente la strada giusta ed arrivo al campo sportivo ed inizio il giro, leggermente diverso dallo scorso anno e con un terreno talmente gelato che se sbaglio ad appoggiare le scarpe a terra pattino come su di un laghetto ghiacciato ed in alcuni punti, dove il terreno va attraversato in contro-pendenza, scivolo giù e non sono la sola.
Ho visto piu cadute oggi che nelle gare col fango.
Fabio Pasquali mi passa vicino come un fulmine e gli altri ragazzi poco dopo, il che mi fa pensare che un giro sarà più che sufficiente oggi per finire la gara.
Alcuni pezzi devo farli a piedi, le gambe sono dure ma non me la prendo più di tanto, so che oggi sarà una giornata cosi, da spinta più che da pedalata.
Roberta mi passa acanto e vola, anche Stella poco dopo e cosi le altre ma le lascio andare; mi fermo perfino a fare due chiacchiere con i ragazzi dell’Emporio Team venuti a fare il tifo al loro capitan Matteo ed al resto della squadra.
Quando il primo mi ripassa davanti seguo il gruppo e me ne vado al traguardo.
Il percorso alla fine ricalca quello degli anni scorsi, poche varianti dovute più alla situazione climatica che altro; è una gara veloce che faccio per iniziare la stagione, una specie di appuntamento fisso anche se so bene che nel cross country valgo ben poco.
Scopro che Roberta si è ritirata, non stava bene e che Stella non ha ancora la tessera del 2011 per cui fuori gara e non so spiegarmi perche prima risulto quarta e poi mi dicono terza.
Giorgio el Mexicano mi tiene compagnia e chiacchieriamo del più e del meno, il tempo passa, le premiazioni arrivano ed è ora di tornare a casa.
Ancora adesso la mia schiena sta rompendo le scatole chiedendo vendetta e riposo, ed adesso la ascolto e me ne vado a dormire.
Ma sul tavolo in salotto ci sono gia dei volantini che ammiccano e dicono: vieni da noi la settimana prossima…..
Ed io sono facile da convincere, basta che ci sia da pedalare, da correre o da arrampicare…
Alla prossima.

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