La nuova squadra

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Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


domenica 12 giugno 2011

Carpenbike by night



Seconda prova, secondo venerdì sera sui pedali da qualche parte in giro per i paesi della bassa Lombardia e se non facessi confusione tra Castenedolo e Carpenedolo sarebbe meglio.

Ed eccomi arrivata, parcheggio nello stesso posto dello scorso anno, cerco in piazza il banco delle iscrizioni per ritirare il numero ma non trovo nessuno, al momento penso di aver davvero sbagliato paese ma poi,vedendo altri in bici che si guardano attorno, arrivo alla conclusione che sono solamente un po’ in anticipo per questa serata alla Carpenbike by night.

Dopo la cronometro di settimana scorsa nel veronese sulle colline del Lugana da fare in apnea a tutta, qua posso “prendermela comoda” e decidere di fare tre o quattro giri, 40 minuti piu un giro dice il regolamento., il percorso lo conosco ed è simile a quello della corsa stagione salvo l’aggiunta di uno zigzago fettucciato nel campo in salita…..

Sembra sempre che ci sia poca gente a queste garette serali ma poi, alla fine ed in griglia di partenza, vedi che i numeri non sono per niente indifferenti, piacciono queste serate diverse, e la gente apprezza il vedere questi pazzoidi su ruote che sfrecciano tra rampe e scale dei vari castelli o palazzi in centro al paese, dove, di solito, si va a piedi.

Sonia, della squadra organizzatrice di casa mi fa compagnia per il riscaldamento, Angela si fa il percorso almeno tre volte solo per scaldarsi, le altre ragazze girano qua attorno, ognuno ha il suo modo di passare il tempo prima del via ufficiale che sarà alle 20.

La gara finirà al passaggio del primo concorrente dopo 40 minuti, al suono della campana si dovrà fare ancora un giro e fine…

Sarei personalmente contenta di fare gli stessi giri dello scorso anno, tre, nonostante abbiano fatto delle aggiunte tecniche, comunque cercherò di fare del mio meglio e la classifica..beh quella vedremo poi.

Pronti via, scaglionati per categoria, donne e ragazzi nell’ultimo gruppo e su subito per la lunga salita che porta al castello.

La gente si siede tranquillamente fuori casa con sdraio e seggiole e ci guarda passare, applaude e fa battute, un modo diverso di guardare una gara ciclistica rispetto alle telecronache trasmesse in tv.

Nel campo fettucciato mi ritrovo in un gruppo a far la discesa e la salita poco dopo, mi sento “oppressa” dai ragazzi che corrono come dei cavalli di razza ma riesco a tenere il ritmo e torno sulla strada, li lascio sfilare e spingo a mano la bike lungo le scale di legno fatte con i tronchi; sono pochi quelli che riescono a farle in bici e la discesa seguente, anch’essa di tronchi, fino al sentiero che riporta dal parco alla strada, salita ripidissima ed altro zig zag in un campetto, discesa da urlo ed altro rampone… poi giù a perdifiato sulla lunga discesa del castello dove trovo Gian che fa foto… e sono bellissime!

Mi dirà poi di salutargli Beppe, compagno di squadra che lo scorso anno era qua con me.

Altro giro altro regalo, di nuovo la salita e giù fino alla piazza dove, finalmente, suona la campana per l’ultimo giro e l’arrivo che passerò a pugno alzato!

Eh si, perché si vince anche cosi, solo partecipando ad un qualche cosa che ti piace e fa stare bene.

Una pedalata fino alla piazzetta interna dove hanno allestito un ristoro gigantesco a base di frutta e dolci, bevo anche il tavolo quasi dalla sete che ho e poi, piano piano, porto la bike in macchina, mi infilo una maglia asciutta e torno guardare le premiazioni delle ragazze… ma mica mi aspettavo di venir chiamata a premio: settima.

La solita borsa della spesa, come dice mia figlia, ed io l’apprezzo ogni singola volta, non per il valore come premio ma per il valore intrinseco che porta dentro di se.. io c’ero!

Lungo la strada del ritorno il pensiero và inevitabilmente alla nuova avventura in cui mi sto imbarcando ed al dove sarò tra qualche ora, si perché non vado a casa a dormire ma solo a cambiare mezzo di trasporto, butterò Valchiria nel gavone ed andrò su di un altro lago… ma quella è un'altra storia!

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