La nuova squadra

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Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


lunedì 16 maggio 2016

17° Aironbike - Guastalla

Non posso mancare, no non posso proprio!
17 edizioni e quante ne ho fatte io? non lo so credo almeno 12 o 13.
I primi anni in compagnia dell'inseparabile Dado Bettoni, gli ultimi anni in solitaria, un paio di edizioni saltate perchè ero nal periodo più nero della mia salute, o scorso anno a Campagnola Emilia dove son partita e ritornata in camper nel giro di mezz'ora..... ma stavolta no, ci sono e ci voglio provare!|
Parto di sabato mattina come ogni anno, la mia casa su ruote mi porta sull'asfalto dell'autostrada verso Verona, seguo le indicazioni ma ormai il camper sembra conoscere la destinazione a memoria. Il grande fiume sembra più immenso del solito, tracimato ai lati ed insinuato tra i tronchi delle piante che segnano il suo confine o meglio, il confine tracciato idealmente dall'uomo. Mi rattrista sempre vedere tutte quelle cascine abbandonate con i tetti sfondati mentre, altrove, mangiano terreno per nuove costruzioni quando si potrebbe recuperare queste proprietà.
ma di certo lavorare la terra non è più tanto appetibile alle nuove generazioni, bisogna abbassare la schiena e sporcarsi le mani e molti, damerini viziati, disdegnano il lavoro dei nonni.
Io pagherei per averne una dove coltivare qualche cosa con le mani....
Arrivo a Pegognaga e la sosta è obbligatoria. Gli amici conosciuti al tempo del terremoto in Emilia e del mio servizio di volontariato quaggiù sono rimasti tali e la conoscenza superficiale di allora si è trasformata in un amicizia solita e speciale e non posso passare da qua senza salutare; un saluto che si trasforma immancabilmente in un pranzo in compagnia, due chiacchiere ed il tempo scorre senza che me ne accorga. Alle 15 riparto ed imbocco la strada che porta verso Guastalla dove arriverò per le 16, parcheggio e sistemo il camper e due passi lungo il Po non me li toglie nessuno.
Maestoso è dir poco. le acque ingrossate dalle ultime piogge lo hanno portato alla portata massima ed è altissimo lungo la riva, metri più su dell'ultima volta che son stata qua a Lido Po.
Mi dicono che l'ondata di piena è passata al mattino ma che nel primo pomeriggio ha superato gli argini a Suzzara per cui meta del percorso di gara se lo è mangiato il fiume. I ragazzi dello Sculazzo son  abituati ai cambiamenti dell'ultimo minuto ed ecco le varianti per far si che la gara di domani sia comunque praticabile in sella alle mtb.
Nuvole nere si addensano in cielo e ben presto inizia a piovere. Il mio intento di mangiare qualche cosa col team locale si trasforma in pigiama, libro e piatto di pasta in solitaria verso le 8 di sera!
Alle 22, con una pioggia scrosciante che fa da ninna nanna spengo tutte le luci e cerco di dormire, domani sarà una giornata tosta.
Il mattino arriva presto, dormito poco e male; la pioggia incessante, il vento e non so cosa altro mi hanno tenuta sveglia per parte dalla notte.
Una colazione veloce, mi infilo la tuta e me ne vado a ritirare numero e pacco gara.
numero 501..... e vai che si ricomincia davvero stavolta! Paco gara strepitoso dove mi infilano un pezzo di parmigiano in più ( mi sento un pò raccomandata in verità), bottiglia di Lambrusco e barrette.
Torno al camper e passo l'ora successiva in lettura, cercando di calmare i battiti del cuore che va all'impazzata e non so il perchè. Mi vesto e preparo, tolgo la bici dal gavone, attacco il numero alla mia Valchiria e son pronta, più o meno, come sempre. Mi avvicino alle griglie di partenza e mi metto in fondo con gli escursionisti... la partenza è sempre stata un problema per me, la paura di cadere subito, di agganciarmi con i pedali o il manubrio con qualcuno per cui me ne sto defilata che è meglio.
Pronti via.
Ed il giro di lancio sgrana il gruppo che invade il viale del Po....girare su di un arginello e via... lungo il percorso... con la moto dietro il fondoschiena. Nulla è cambiato rispetto ad alcuni anni fa in fondo.
le moto i han sempre fatto compagnia e lo faranno ancora ma il tipo è simpatico, una volta ogni tanto si ferma a fare foto al fiume ed agli aironi ed io mi allontano pedalando. Ho il fiato corto all'inizio ma poi, piano piano, rotto il fiato, mi accorgo che va meglio ed inizio ad andare.
Credo sia uno dei più bei percorsi in tanti anni di Aironbike.
Sentieri battuti che svoltano qua e la, lo scenario tipico della golena e dei boschi attorno al fiume, quel continuo saliscendi che non ti fa ammazzare di fatica ma che ti porta  afare chilometri, il fango c'è ma si passa, basta fare attenzione.
Mi sto divertendo davvero. E cosi sarà per tutto il lungo percorso fino alla fine, tra scivolate nel fango e cadute salvate all'ultimo secondo, i sorpassi dei ragazzi più veloci di me ed io che mi sposto con piacere visto che loro han fretta ed io no.... ho il tempo di assaporare il percorso, la luce del sole che a dispetto della pioggia della notte rischiara la giornata e riesce a scaldare l'aria tanto da farmi togliere la giacca anti vento, qualche scorcio del grande fiume che si segue per un bel pò...... ed il rendersi conto che sono quasi arrivata, riconoscere il ponte che passa poco lontano dal traguardo, immettermi nel lungo fiume cementato e vedere l'arco dell'arrivo..... e lo passo a testa bassa, non mi fermo neppure, mi avvio verso il lavaggio bici ed il mio camper, il fango da lavar via non è poco per cui è un piacere lo scorrere dell'acqua calda sulla pelle.
Posso dire di essere felice.
l'ho finita ed era cio che desideravo di più,
Pasta party con i tortelli, due chiacchiere con Christian del Team Sculazzo ed iniziano le premiazioni. Non mi aspettavo di certo di essere premiata ma Tiziano salati, il presidente mi dice " le donne le premiamo tutte" e cosi sarà, col pacco gigante che loro preparano ogni anno per le premiazioni che praticamente ti fan riempire il frigorifero per un bel po.
E' ora di ripartire, il viaggio è lungo fino a casa ma come sempre mi accompagna la musica e le sensazioni lasciate da queste lunghe giornate trascorse tra amici e bicicletta, sorrisi e pedalate, fangoe gocce di pioggia.
Il mio mondo da tanti anni e spero per tanti anni ancora.
Alla prossima ragazzi!

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