La nuova squadra

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Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


lunedì 9 maggio 2016

360 minuti del Ticino- Golasecca

ci ho provato dai, mettiamola cosi.
Amici ciclisti  mi avevano detto che non era proprio una gara facile, alcune discese molto tecniche stile canalone della Gimondi mi avrebbero messo in crisi e cosi è stato.
Ma non ci ero mai stata e visto che ho deciso di far tutto quanto( o quasi) di quello che no avevo mai avuto modo di fare mi sono iscritta e ci sono andata.
Come va va ed il resto non conta nulla, mi piace l'ambiente e va bene cosi.
Arrivo il sabato mattina presto, parcheggio praticamente a ridosso del campo sportivo e del percorso, vado a ritirare pacco gara e numero e son pronta  a fare due passi per vedere chi c'è... ed ecco i ragazzi della Urcis, Andrea, Domenico etc. che mi invitano a star seduta sotto il loro tendone e ad utilizzarlo come "base" durante la gara!
Poco alla volta arriva l'ora della partenza e la lunga corsa attorno al campo sportivo mi spaventa non poco; vedo Beppe della Tava Bike e con suo fratello decidiamo che la partenza Le Mans la lasciamo fare agli altri, noi andiamo a piedi e come va va... la caviglia ballerina ringrazia, perché correre sull'erba con le scarpe da ciclista è un mezzo incubo"!
Il giro inizia con un lungo sterrato spettacolare in mezzo al bosco, sono circa 6 km, ma il bello inizia dopo.... single track in salita, un lungo toboga in discesa che mi lascia senza fiato e, purtroppo, inizio a fare da tappo a chi, moooolto più giovane di me, ha velleità di classifica e di velocità.
cerco di non rompere le scatole come sempre ma la struttura del percorso non mi consente più di tanto di stare in parte negli strettissimi sentieri, per cui tanta strada la faccio a piedi, con le caviglie che fanno male in salita per la posizione innaturale che le scarpette con i tacchetti ti portano ad assumere in salita.
Ed arrivo ad un certo punto del canalone in cui decido di salire in sella e scendere, per liberare la strada ed andare più veloce.
Bella decisione, vado giù veloce, quasi meravigliandomi del fatto che son ancora capace.... mai parlare prima dell'oste!!!!!
e vedi quel bel montone di rovi li in fondo circondato da sorridenti ortiche alte un metro? hanno deciso di abbracciarmi e darmi un rovente bacio sulle gambe e sulle braccia... hai hai haiiiiiiii!
Finisco il giro sconsolata, arrivo ed esco dal percorso, diretta al mio camper ed a una revisione dei "danni"... graffi vari ed un maledetto pizzicore dato dalle ortiche!
Ci penso su un momento e mi fermo. Per stavolta basta cosi.
La doccia lava via la polvere ed il sudore ma il pizzicore rimane, i graffi li disinfetto, mi infilo una gonna lunga che copre tutto e me ne vado allo stand della Urcis!
Stavolta è andata cosi, leggo un po, applaudo al passaggio di quanti conosco e man mano che si avvicina la sera mi rendo conto che, in fondo, sono contenta anche cosi.
IL pasta party è diverso dal solito, un polenta e brusitt, che praticamente è una specie di ragu di carne da mettere sulla polenta calda.... due chiacchiere e la notte scende sul campo, si spengono le luci dopo le premiazioni e, mentre spengo anche quelle del camper, decido che va bene cosi, son ancora qua a gironzolar per campi di gara a 55 anni, combino poco ma riesco ancora a divertirmi.
Il pizzicore alle gambe si fa sentire ancora per un bel pò ma sarà pur sempre un ricordo di questa giornata un po strana e diversa dalla solita routine.
vediamo la prossima volta dove vorrò andare a cacciare il naso.
Alla prossima ragazzi!

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