La nuova squadra

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Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


martedì 12 luglio 2011

Balla con i lupi

Bella storia questa qua, lupi veri, grigi, al guinzaglio, che giravano tra di noi biker senza il minimo timore, ne da parte nostra che da parte loro.
E sono veramente belli da guardare, maestosi e fieri.
Avevo letto di questa corsa di notte con i lupi grigi tempo fa, su Mtb Magazine e ne avevo cercato notizie su internet decidendo, poco dopo aver letto, di partecipare prima o poi.
Lo scorso anno ci avevo pensato ma non mi andava di andarci da sola per cui, quest’anno, con l’amico Dado rientrato in sella dopo quasi due anni, partenza alle sei e mezza alla volta di Monticello Brianza dove abbiamo un appuntamento virtuale con Lorena, Simona e Robert.
Seguiamo le indicazioni del navigatore dopo l’uscita di Agrate e presto ci troviamo in questo paesetto brianzolo dove cerchiamo Villa Greppi da dove partirà questa pedalata notturna.
Che bel posto però!
Un antica dimora nobile divisa in tre grandi costruzioni all’interno di un parco bellissimo, e su ogni gigantesca terrazza un gruppo musicale, blues, jazz e rock… ad ognuno il proprio genere musicale insomma.
Consegno il modulo di iscrizione e ritiriamo i nostri pacchi gara, una bella maglia con i lupi disegnati sopra, una quantità di dolci e la borraccia personalizzata come ricordo oltre che ad una medaglia di plastica che vale come buono pasto.
Ci sono centinaia di persone che girano per il parco, genitori con bambini piccoli per mano, ragazzi che ridono, ciclisti più o meno seri, gente con vecchi cancelli colorati e biker dalle bike tecnologiche fino ad una bicicletta elettrica!
E va beh che non è una competizione ma una bici elettrica non me l’aspettavo proprio, sono poi 15/18 km, si può pedalare tranquillamente…..non avevo fatto i conti con l’oste!
Al parcheggio incontriamo le ragazze con Robert, si stanno preparando e poi, tutti assieme si va alla partenza e si aspetta tra musica, birra alla spina e panini alla salamella.
Alle 21.30 pronti via!

I lupi grigi sono davanti con i ragazzi del Torrevilla, gli organizzatori, si scende lungo il viale di ingresso alla villa e giu per la strada e poi finalmente lo sterrato da mordere con le ruote di Valchiria.. ma non si morde un bel niente!
Non è una competizione e qua vanno tutti piano, anzi no pianissimo, ci metto mezz’ora per fare due km.
Il percorso è bellissimo ma c’è troppa gente ed è piu il tempo che passo ad agganciare e sganciare il pedale che quello che passo realmente in sella a pedalare….nelle discese poi non vanno proprio per paura, nelle salite “perché ci sono i sassi che si muovono” oppure “perché è in piedi….”.
Sinceramente dopo un po’ faccio di tutto per superare qualcuno ed andare avanti.
E dire che la location è bella, la musica che ti coglie all’improvviso dietro una curva con la Cavalcata delle Valchirie di Wagner è intrigante e coinvolgente e le illuminazioni lungo il percorso veramente belle….quando poi da lontano vedo la scritta Pedala coi lupi incendiata ad arte beh non posso dire che non mi piace, anzi!
Ma resta il fatto che c’è gente che cade a destra e sinistra senza motivo apparente, cade nelle ortiche, nel fossetto li accanto, nel campo di grano e sul sentiero da fermo!
Uno mi è venuto addosso solo perché si è sentito sfiorare da un qualche insetto! Ussignur…
C’è gente senza casco, bambini che sono stufi e piangono e mamme mezze isteriche perché i papa’ sono andati avanti senza di loro, coppiette che si spronano a vicenda e “fenomeni” che sembra stiano facendo la Dolomite Superbike!
Ho dato due giri di pedale e mi sono involata, raggiunta poco dopo da Dado e via verso l’arrivo di sta cosa strana.
Il bello è che mi è pure piaciuta, per l’atmosfera, per l’organizzazione perfetta, per la musica e gli effetti speciali ma, secondo me, c’era troppa gente sul percorso.
Forse la soluzione sarebbe far partire due gruppi distinti, i meno esperti dietro e gli altri davanti oppure mettere un limite alle iscrizioni seppur sia per beneficenza, ma questo non spetta a me ne deciderlo ne farlo.
Alla fine arriviamo al parco, mettiamo la bici sul furgone e, dopo un cambio veloce, via al pasta party; la coda è lunghissima e mentre aspetto che tocchi a noi dado opta per una media alla spina, fresca, deliziosa che scende in gola come un rosolio che allieva fatica ed arsura….mi ritrovo mezza brilla per il fato che è da mezzogiorno che non mangio nulla!
Meno male che tocca a me al ristoro: paella valenciana, pasta al pesto, maccheroni al ragù, cotoletta, wurstel ai ferri, due muffin alla crema, una fetta d crostata ed una bottiglia d’acqua!
Alla faccia della dieta del ciclista.
E ci accomodiamo nel salotto del jazz, mangiando in compagnia di musica stupenda ed altri che, come noi, sono affamati e stanchi ma contenti di essere li.
Ad un paio di ragazzi che si lamentavano del “percorso difficile” non sono riuscita a non dire “ma difficile dove scusa? Per gli ultimi due km di salita!!!????
Abbiamo fatto veramente tardi, è mezzanotte e mezza e siamo ancora qua…Lorena e Simona arrivano poco dopo a cena ma noi decidiamo di partire verso casa, abbiamo parecchi chilometri da macinare ed anche ieri sera, alla festa celtica, ho fatto tardi per cui, se domattina voglio essere al lavoro con una faccia decente meglio avviarci!
Sbagliamo l’uscita da parcheggio ed usciamo dall’entrata… e uno!
Sbagliamo strada e finiamo quasi a Lecco … e due!
Finalmente troviamo le indicazioni per Milano ma l’ingresso della tangenziale è chiuso per lavori.. e tre!
Cambiamo direzione ma non troviamo l’autostrada… e quattro!
Aiuto la birra ha colpito ancora!
Decidiamo di fermarci ad un distributore per un paio di caffé a testa per schiarirci le idee e finalmente siamo sulla strada giusta.
Ho fatto la doccia alle due e mezza del mattino e mi è sembrato un secondo solo tra l’appoggiare la testa sul cuscino ed il suonare della sveglia al mattino alle sette e mi ci sono voluti tre caffé e sembrare almeno sveglia., un pochino solo però.
Fa nulla, forse ci torno anche l’anno prossimo con la scusa che i lupi sono belli ed io li adoro, che vendono la bandana con i nomi di tutti quelli che hanno partecipato nell’edizione precedente e la mia la voglio per i posteri, i nipotini di quando farò la nonna pedalante su è giù per il lungolago.
Non una gara stavolta ma, qualche volta, in buona compagnia, è bello anche cosi!

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