La nuova squadra

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Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


venerdì 10 agosto 2012

Collio Maniva

Quasi non mi sembra vero il vedere due giorni di riposo di seguito sul turno di agosto e detto fatto camper pronto ci butto su Valchiria e pronti via!!!!!!
Esattamente cosi, tutto di un fiato, giusto per far si che non cambi nulla e non mi chiamino dall’ufficio e dicano che si sono sbagliati o che manca qualche agente per malattia o ferie!
Partenza per la valle Trompia e Collio, dove ho una zia ed una schiera di cugini di vario livello.
Finisco servizio alle 18 e mezz’ora dopo sono per strada, non è cosi lontano ed in un ora ed un quarto sono parcheggiata di fronte alla caserma dei carabinieri nel grande piazzale che fa da parcheggio…. Unico neo è che ci sono due giostrine che la sera faranno casino ma va bene cosi. Voglio stare al fresco qualche giorno e va bene tutto.
Avviso il parentado che siamo arrivati e ce ne andiamo a cena al albergo Maniva, in piazza a Collio.
Nel frattempo saluto due cugini, un bis cugino ed un altro paio di mezzi parenti di cui quasi non ricordo il nome ma loro si ricordano di Kathy, la mezza matta che va in bicicletta.
Cena tranquilla con mia figlia che racconta storie, ed in quello che sembra un attimo sono gia le 23 e ce ne torniamo al camper a dormire.
La giostra farà musica ancora per pochi minuti ma poi la tranquillità ed il silenzio mi lasceranno dormire, incredibilmente sotto il piumone, dopo giorni e noti a sudare da matti.
E si fa quasi freddo ma non mi lamento di certo, anzi ne sono decisamente felice.
La sveglia l’ho disattivata intenzionalmente e sono le nove passate quando riapro gli occhi, una lunga dormita senza interruzioni che a casa è praticamente un lusso che non riesco mai a concedermi.
Colazione con calma mentre Elsa e dante ronfano ancora ed alle 10 e mezza esco dal camper e preparo la mia bike per una lunga cavalcata, con calma.
Voglio arrivare fino al Passo del Maniva.
Parto ma dopo 100 metri sono gia ferma a salutare un cugino, Fausto, che stà lavorando nella falegnameria di famiglia li accanto… partirà poco dopo per Roma dove Emanuele, suo figlio, 12 anni, correrà un gran premio in moto, mini moto per la precisione… ma ha stoffa del campione nel sangue visto che vince praticamente quasi tutte le gare che fa!!!!!!!
E dai che parto.
Lunga salita, lunghissima per la mia schiena e le mie gambe.
Sono solo 13 chilometri ma cavolo se è dura!!
Vedo altri ciclisti che mi sorpassano, altri che faticano come me e salgono piano ed il tempo passa tra scorci bellissimi del fondo valle ed il mio fiatone che si fa sempre più pesante.
Ad un certo punto, poco dopo San Colombano, vedo due ciclisti della mia squadra che mi urlano “ ciao Pitton” ma non ho la più pallida idea di chi siano..
Ed anche poco dopo, in un riposino tattico in una curva, un altro ciclista che mi urla mentre scende a manetta…” dai signora che ci vediamo alla 24h di Rendena”!!!!
Ussignur e meno male che sono quasi in incognito!!!!
E dai che si riparte.
La scusa di far foto mi fa riprendere fiato quando non ce la faccio più e quando vedo quello che a me è sembrato uno scoiattolo fa fermare anche un altro ciclista poco più avanti di me; e la strada continua a salire, il traffico mi sfiora e passa oltre e si dirada man mano si sale lungo la montagna.
Sono partita da circa 800 metri di dislivelli e so di dover arrivare a 1700, non sono pochi in solo 13 chilometri di distanza.
Salgo piano, forse troppo piano ma va bene cosi, le gare le faccio fare ad altri in questo caso ed anche se fosse una competizione la regola che mi sono imposta è sempre la solita, dove arrivo bene, dove non riesco spingo.
Mi fermo ad una fontana a far il pieno alle borracce, due parole con un ragazzo che sale in mtb come me mentre la maggior parte sale in bici da strada e riparto, in cima ci voglio arrivare a tutti i costi.
E poco alla volta vedo la cima, il rifugio e le costruzioni del passo.
Arrivo nel piazzale e devo dire che sono contenta, piano piano sono salita ed arrivata ed è poi quello che conta.
Mi siedo alla baita Maniva, ordino un panino con la bresaola ed una coca cola e mi mescolo ad un gruppo di ciclisti olandesi salito da Vagolino e mi mescolo talmente bene che scambio qualche battuta con loro visto che la loro lingua fa parte del mio bagaglio vissuto e quando poi la ragazza del bar mi porta tutto e le chiedo di pagare lei cerca di rispondermi in inglese… insomma una si meraviglia che io sia italiana, gli altri che non capiscono come mai una signora italiana appunto parli tranquillamente olandese.. un bel qui pro quo!
Guardandomi attorno vedo la discesa verso Bagolino ma dal lato opposto la strada che taglia la costa della montagna e va verso il lago d’Idro……passando per il Paso del Baremone!!!!
La strada è parzialmente asfaltata e molte moto la percorrono lentamente, vedo pure delle automobili che seguono quella che da lontano sembra solo una linea tagliata nella roccia , non so se possano arrivare fino al rifugio Rosa o meno e scendere poi fino ad Anfo.
Mi piacerebbe farla una volta.
Comunque ora torno verso valle.
L’aria quassù è molto fresca e mi metto la giacca a manica lunga, la discesa è lunga e sono sudata per cui meglio coprirsi.
Sempre con la prudenza che ormai mi distingue scendo lungo la strada fatta poc’anzi, ed è cosi veloce il tempo a scendere che sembra un dispetto la fatica fatta a salire.
Un poco piu di mezz’ora sono nuovamente a Collio ed al mio camper.
Una doccia calda e veloce, due chiacchiere con Elsa scoprendo che il fresco ha fatta riposare tutto il giorno o quasi ( ed è meglio cosi visto che è sempre stanca ultimamente).
Un abbocco pomeridiano prende anche me per qualche minuto ma poi ci si prepara ad uscire: stasera cena in piazza, una specie di mangia-longa organizzata dalla pro loco locale a cui partecipiamo su invito di mia zia, oltre che ospiti.
Si gira da un lato all’altro della piazza con dei bigliettini a cui è assegnato un nome ed ad ogni nome corrisponde un piatto… avevamo solo due voucher e credevo non bastassero per 4 persone ma alla fine avevamo piati di roba ovunque sul tavolo!!!!
Porcellini abbuffanti ecco cosa eravamo!

Verso le 21 sono iniziati i balli e la musica folk con tanto di abiti d’epoca, musica popolare bella da ascoltare e trascinante.
E pensare che mia zia Lina ha fatto parte di questo gruppo folcloristico per quasi 35 anni, ora dice che prova nostalgia nel vederli ballare! Aveva girato mezza Italia a fare queste dimostrazioni di danza popolare, perfino a Roma era andata 30 anni fa!
Verso le 23 siamo stanche e torniamo al camper per riposare un pò.
Domattina arriva Dado armato di bike e si riparte vero il Passo per cui meglio dormire qualche ora che la sveglia suona presto.
Domani sarà un'altra arrampicata!

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