La nuova squadra

La nuova squadra

Atletica Franciacorta

Atletica Franciacorta


Il mio credo in queste parole

Il mio credo in queste parole


Il vero leone lo vedi solo fuori dal branco.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza pers eguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualche cosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo maggiore del solo respirare. solamente l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendita felicità.

(P.Neruda)

RICORDATI DI OSARE, SEMPRE!!!!


mercoledì 25 luglio 2012

Pont 2 pont.....

Dici " è sbagliato"!!!!
Scritto male, un inglese italianizzato e mescolato al dialetto....
Mia figlia che mi storpia il naso nel leggere il volantino, io che ci penso un attimo e ci metto un pò a capire che significa "da un ponte al'altro".
Comunque ci  vado.
Quest'anno sono riuscita a fare meno gare del Oglio Chiese, vuoi perchè ne hanno fatte veramente di meno, vuoi perchè col lavoro sembra vada sempre peggio per cui visto che sono a casa ci vado eccome fino a Visano, anche se il giorno prima ho fatto la Rampicando del Gliso a Sulzano.
Partenza presto ancora mezza intontita visto che sabato sera, dopo la gara, sono stata a cena a Sarnico con degli amici e quelle due o tre medie chiare stanno ancora girando di qua e di la, il camper sembra conoscere la strada da solo ed in quattro e quattr'otto sono al campo sportivo di Visano, parcheggioe  vado a ritirare il numero.
E Matteo che mi indirizza nella corsia giusta perchè rintronata come sono dai fumi dell'alcool mi metto in fila nella parte sbagliata.
Ussignur cominciamo bene.
Mi vesto, preparo la bike, attacco il numero e pedalo qua e la senza troppa convinzione, so di dover fare 46 km ma se ci metto piu di 75 minuti a fare il primo giro mi fermano....
Vediamo come va, le gambe sono pesantine e la voglia di pedalare stamattina è rimasta nel letto.
Pronti via e si parte, strade bianche, un po di asfalto e la strana sensazione di dejavu passando per campi ed argini; scopro poco dopo che da qua sono già passata ma non ricordo quando però....
Ma pedalando con calma tra un fosso e l'altro mi rendo conto che questa gara è la somma di più gare fatte nel corso degli anni, Acquafredda, Casalmoro, Remedello.....
Hanno messo tutto assieme ed hanno fatto una gran fondo.
Bellina però.
Si segue il fiume per alcuni tratti ( e non mi ricordo mai quale è), si gira per strade bianche e campi ma è scorrevole, pazienza per il fatto che siano le mie gambe a non girare.
Ad un certo punto, in curva, sento la ruota dietro che va....... Si sta sgonfiando e sebbene abbia il fast sempre con me sembra che non riesca  a tamponare la falla che , tra l'altro, non riesco ad individuare.
Già non andavo veloce prima, ora poi sono più lumaca ancora....
E mi pare di essere appena partita ed ecco che mi arriva la moto dietro con Fabio e gli altri a manetta... bene, la mia gara è finita.
Ma non è che ne sia felice però cavolo!!!
Mi sarebbe piaciuto farla tutta anche se con calma ed alla mia maniera ma va cosi e quando passo il traguardo sono i giudici a decretare la fine della corsa.
La doccia con calma al camper, un cambio veloce, due passi fino al banco dove riconsegno il numero e vado al ristoro, più per sete che per fame.
Ed infatti mangio anguria e bevo the, il riso freddo non mi attira molto oggi.
Ci sono i ragazzi della Benedetti che hanno corso con me ieri pomeriggio a Sulzano e ci diciamo "siam fuori a fare due gare in due giorni" ma tantè che ne ridiamo pure perchè saremo anche fuori ma ci sta bene cosi.
Guardo le premiazioni, faccio un applauso alle ragazze e me ne vado in sordina salutanto praticamente quasi nessuno contrariamente al solito.
E' da qualche tempo che sento come se mi mancasse qualche cosa o meglio come se avessi perso qualche cosa e non capisco cosa sia, l'ambiente è sempre quello e se non ci passo del tempo mi manca da matti.
Forse perchè la mia testa va ancora a qualche anno fa quando non ero cosi sola ma sono quelle cose, quelle scelte, di cui non puoi incolpare nessuno se non  l'andazzo della vita.
Forse semplicemente sto invecchiando e la solitudine che prima non mi faceva per niente paura ora si palesa come uno spettro di cui ho timore e mi manca il parlare o, semplicemente, il sentirmi ascoltata.
Ma il mio Tato non c'è più.....
A volte, quando parto con lo zaino in spalla e mi fermo su qualche crinale a guardare la valle o il lago od ancora qualche angolo di mondo che prima non avevo mai visto e solcato con Valchiria, penso di guardarlo con i suoi occhi ed immagino le reazioni, il sorriso ma sono solo le mie reazioni ed il mio sorriso e di  nessun altro.
Ma non per questo smetterò di pedalare.

Nessun commento: